L'allarme di Giannella: «Social e locali i luoghi di affermazione criminale»

«Il fil rouge che lega tutti questi episodi è sempre lo stesso: la manifestazione spudorata e aperta di violenza, di prevaricazione, di prepotenza e pure di bullismo se vogliamo dire, ma il bullismo è una espressione veramente molto limitativa, che serve ad affermarsi e a dimostrare a tutti chi sono, e che pasta sono fatto».È quanto spiegato dal coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Francesco Giannella, che ha raccontato come l'omicidio avvenuto tra sabato e domenica scorsi in un lido disco-bar sulla litoranea di Molfetta, il Bahia Beach, dove ha perso la vita la 19enne. (MolfettaViva)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Almeno è quello che pensa il procuratore aggiunto e coordinatore della Dda di Bari, Francesco Giannella, secondo il quale “i social, le discoteche, i pub e i luoghi di aggregazione sono le aree in cui si scatena la necessità di manifestare platealmente la propria caratura criminale”. (Il Fatto Quotidiano)

È la vita di Michele... Privé con decine di bottiglie di champagne per godersi le serate nelle discoteche di Gallipoli, vestiti rigorosamente griffati, e sempre in sella alla sua moto. (Virgilio)

I carabinieri hanno risolto il giallo della pistola utilizzata da Michele Lavopa per esplodere sei colpi, uccidere Antonella Lopez e ferire quattro persone. L’arma utilizzata la notte tra sabato e domenica scorsi nella discoteca Bahia di Molfetta era custodita da un ragazzo di 17 anni. (norbaonline.it)

Omicidio a Molfetta, il momento della sparatoria con i colpi di pistola che hanno ucciso Antonella Lopez

Eugenio Palermiti, 20 primavere e una grande voglia di dimostrare la sua caratura criminale. Cala di molto l'età media degli aspiranti boss: Eugenio, figlio di Gianni, 48enne condannato all'ergastolo nel processo di primo grado per il duplice agguato mafioso del 24 settembre 2018 in cui morì Walter Rafaschieri e rimase ferito suo fratello Alessandro nell’ambito della faida tra Palermiti e Strisciuglio per la gestione dello spaccio di stupefacenti al quartiere Madonnella, è soprattutto il nipote omonimo del boss di Japigia. (quotidianodipuglia.it)

Vittorio Moietta (vescovo di Nicastro dal 1961 al 1963, anno in cui morì a causa di un male incurabile) intervenendo alla Sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio mons. (Corriere di Lamezia)

Omicidio a Molfetta, il momento della sparatoria con i colpi di pistola che hanno ucciso Antonella Lopez (La Stampa)