Sciopero Sanità privata, in Basilicata oltre 600 lavoratori incrociano le braccia

Sciopero Sanità privata, in Basilicata oltre 600 lavoratori incrociano le braccia
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Quotidiano del Sud INTERNO

Minuti per la lettura Fp Cgi, Cisl Fp e Uil Fp rivendicano per la Sanità privata il rinnovo del contratto Aiop e Aris anche delle Rsa, in Basilicata coinvolti nello sciopero oltre 600 lavoratori La Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno proclamato per lunedì lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nelle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris sanità privata e Aiop e Aris rsa con un presidio nel piazzale antistante la Regione Basilicata dalle 10 alle 13. (Quotidiano del Sud)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Leggi tutta la notizia Contratti nazionali scaduti da 12 anni. (Virgilio)

A livello nazionale sono interessati circa 200mila lavoratori; a Bergamo quasi 3300 persone in una ventina di strutture. Incrociano le braccia, lavoratrici e i lavoratori della sanità privata. (MyValley.it)

Il rinnovo del contratto nazionale non arriva, la trattativa non riprende, così i lavoratori della sanità privata e delle Rsa (infermieri, Oss, professionisti sanitari, tecnici e personale amministrativo) per i quali si applicano i contratti Aris-Aiop saranno in sciopero per l’intero turno lunedì prossimo, 23 settembre. (BergamoNews.it)

Gli operatori della sanità privata chiedono a Regione la sospensione degli accreditamenti

Uno sciopero non per creare disagio ai pazienti, ma per chiedere attenzione da parte delle istituzioni. (Il Fatto Quotidiano)

Manifestazione lunedì 23 settembre per chiedere anche in Campania il contratto unico a circa 8 mila professionisti della sanità privata Fino a 200 euro di differenza in busta paga per lo... (Virgilio)

«Le strutture private hanno stabilito di non aprire i tavoli di contrattazione a livello nazionale, fino a quando non fossero loro arrivate risorse economiche necessarie da parte del Ministero e dalle Regioni - hanno commentato Cgil, Cisl e Uil -. (Prima Bergamo)