La protesta di Bruciamo tutto, traffico bloccato e vernice. “Serve il reddito di liberazione”
ROMA — Niente silenzio ma tanto rumore e vernice di colore nero, viola, giallo sulle strade e le panchine rosse. Per Giulia Cecchettin, ma anche per tutte le altre donne. Le ragazze e i ragazzi di Bruciamo tutto hanno inaugurato così il mattino del 25 novembre, l'inizio della giornata contro la violenza sulle donne. L'appuntamento è alle 9 nella piazza di San Lorenzo che si affaccia su via Tiburt… (la Repubblica)
Su altre testate
L’appuntamento è alle 17.30 a piazza Montecitorio. Ed ha un obiettivo preciso: le femministe prendono parola sotto la Camera dei deputati per far arrivare a chi legifera, governo compreso, la loro voce di dissenso, protesta e consapevolezza. (Repubblica Roma)
Si ricordano le 93 vittime di femminicidi del 2024. Un massiccio spiegamento di forze dell'ordine impedisce al corteo di raggiungere la prefettura dove le attiviste di Non una di meno avevano annunciato lo striscione: "il patriarcato non esiste", in polemica con le parole del ministro Valditara, alcuni giorni fa. (TGR Lombardia)
Violenza di genere Messina: educazione e sensibilizzazione Il direttore generale dell’Asp Giuseppe Ranieri Trimarchi ha dichiarato: «è fondamentale che, come istituzione, ci impegniamo ogni giorno a combattere la violenza di genere e a promuovere l’uguaglianza. (Normanno.com)
Riprendiamoci Bologna» si legge sui volantini, con le foto che rievocano le 10 mila donne che scesero in piazza l’anno scorso. Ancora in corteo stasera alle 18.30, con partenza da Piazza VIII Agosto, per la grande manifestazione del 25 novembre, giornata contro la violenza alle donne, dopo quella nazion… (La Repubblica)
Contro i troppi femminicidi, le troppe violenze. Contro il patriarcato. (Io Donna)
Il disorientamento etico della nostra epoca è evidente Risulta solo curioso e non generoso che, in tale caos, si chieda di ordinare in modo più rigido usi e costumi dei ragazzi, che per tendenza innata dovrebbero uccidere metaforicamente i padri e pensare in modo divergente. (Start Magazine)