“Charlie”: dietro l’innalzamento del livello di allerta nelle basi USA in Europa. Come cambierà la routine ad Aviano: i retroscena e la preoccupazione dell’intelligence americana

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Il primo alert coglie di sorpresa il personale civile italiano presente alla base USA di Aviano. L’arrivo di “Charlie” è inaspettato. E l’ospite, se così si può definire, per nulla gradito. I livelli di protezione stabiliti per le forze americane in Europa sono cinque. La scala Force Protection Condition (FPCON) parte da Normal, una vigilanza basica – ormai lontano ricordo dopo gli attacchi dell’11 Settembre – e prosegue percorrendo le prime lettere dell’alfabeto: Alpha, Bravo, Charlie e soprattutto Delta, l’ultimo stadio, quello che entra in vigore in presenza di un attentato o nell’imminenza di un attacco. (Dario D'Angelo)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Diverse basi militari statunitensi nel vecchio continente sono state messe in uno stato di allerta elevato durante C'è qualcosa che agita i servizi segretati statunitensi. (Secolo d'Italia)

Il Comando Usa delle forze in Europa alza il livello di allarme delle sue basi, compresa quella di Aviano. (Friuli Oggi)

A causa di una combinazione di fattori, dunque, non ultimo i festeggiamenti del 4 luglio, il Comando delle forze armate statunitensi ha valutato che potrebbero esserci impatti sulla sicurezza e sulla difesa dei militari statunitensi e delle loro famiglie che si trovano in Europa (ilgazzettino.it)

Scatta l’allerta Charlie nelle basi americane d’Europa. Da Aviano a Camp Ederle, ecco dove sono in Italia

La Naval Air Station di Sigonella, ovvero la parte statunitense della base militare siciliana, non ha dato comunicazioni ufficiali sull’innalzamento del livello di allerta. CATANIA – Sigonella alza il livello di allerta per attacchi terroristici. (Livesicilia.it)

Si tratta del secondo livello di protezione più alto, scattato ufficialmente nel weekend, con europei di calcio in Germania e Olimpiadi in Francia sullo sfondo. È "allerta Charlie" nelle basi militari americane in Europa (ilmessaggero.it)

In un comunicato divulgato domenica 30 giugno, il Comando europeo degli Stati Uniti ha dichiarato che una «varietà di fattori gioca a favore della sicurezza della comunità militare statunitense all’estero». (Il Sole 24 ORE)