"Metà stipendio per le tasse": cosa c'è di vero dietro il rialzo Irpef al 56% da gennaio

Nella manovra finanziaria del governo Meloni per il 2025 ci sono nuove misure che avranno un impatto sullo stipendio di 31,6 milioni di lavoratori italiani. Le nuove aliquote Irpef e le novità per il taglio del cuneo fiscale riguardano il cosiddetto "ceto medio" e i benefici diminuiscono all'aumentare del reddito. Questo aveva creato degli "scalini" nella tassazione con differenze marcate anche con un solo euro in più guadagnato, come si vedeva nelle simulazioni della legge di bilancio passata. (Today.it)

La notizia riportata su altri giornali

In base alle valutazioni dell’UPB (Ufficio Parlamentare di Bilancio), nonostante la riduzione a tre aliquote legali volta ad alleggerire il carico fiscale per il ceto medio, il numero effettivo di aliquote marginali aumenta eccessivamente, a causa delle diverse fattispecie previste per il cuneo fiscale in busta paga, generando così una struttura più complessa e in alcuni casi penalizzante. (PMI.it)

Lo riporta Il Giornale (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 26 nov - "Siamo di fronte ad un caso di vero e proprio analfabetismo fiscale. O forse la sinistra per non incorrere nell'inevitabile effetto scalino auspica l'abolizione di tutti gli interventi sui redditi medio bassi". (Il Sole 24 ORE)

Colpa del taglio delle detrazioni, che potrebbe dunque portare questa fascia di contribuenti a versare fino al 56% al fisco, secondo il Corriere della Sera. Da settimane si parlava di taglio dell'Irpef soprattutto per il ceto medio, cioè i contribuenti con reddito lordo fino a 60mila euro annui. (leggo.it)

Irpef, l'aliquota scende ma le tasse salgono: lo strano caso dell'aliquota marginale al 56% per il ceto medio, ecco perché

Difficile però immaginare che si potranno raccogliere davvero i fondi necessari per ridurre il secondo scaglione di due punti, ovvero dall’attuale aliquota del 35% al 33% come ipotizzato (vedi schede seguenti). (Corriere della Sera)

Tuttavia il dibattito è acceso, con interrogativi su come queste modifiche influiranno sui conti pubblici e sulla distribuzione della pressione fiscale. (Ability Channel)

Difficile però immaginare che si potranno raccogliere davvero i fondi necessari per ridurre il secondo scaglione di due punti, ovvero dall’attuale aliquota del 35% al 33% come ipotizzato (vedi schede seguenti). (Corriere della Sera)