Ue, il sostegno all’Ucraina divide (ancora) il governo: no ai raid in Russia, ma ok (parziale) alle armi a lungo raggio. Il Pd ne esce a pezzi
L’ultima risoluzione del Parlamento Ue sul sostegno all’Ucraina ufficializza l’ulteriore passo di Bruxelles in direzione di un’escalation, ma consegna anche alla politica italiana un’altra conferma: sulla guerra nel Paese di Volodymyr Zelensky il governo va in ordine sparso, mentre il Partito Democratico, ormai, è completamente diviso. Ciò che era già evidente analizzando gli ultimi voti sul tema all’interno della Plenaria di Bruxelles, adesso è ulteriormente confermato: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega la pensano in maniera sensibilmente diversa. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
IL PARLAMENTO UE VOTA LA RISOLUZIONE SULLE ARMI: UN PEZZO DEL PD SI BUTTA A DESTRA, LA LEGA DICE NO CON I 5STELLE E LA SINISTRA. Il testo finale è stato sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, da una parte del Pd e dal verde Ignazio Marino. (Il Fatto Quotidiano)
Fa parte dell'iniziativa del G7 per supportare l'Ucraina utilizzando i ricavi derivanti da asset russi immobilizzati, assicurandosi che l'aggressore paghi per i danni che ha causato». «Onorato di firmare un memorandum d'intesa con l'Ucraina per conto dell'Unione europea per 18,1 miliardi di euro in assistenza macrofinanziaria per aiutare l'Ucraina a coprire le esigenze immediate. (Corriere del Ticino)
Mentre sul campo la guerra continua, mentre Vladimir Putin si fa vanto di riuscire a produrre missili per dieci volte di più della Nato, a Strasburgo il Parlamento Europeo vota un’ennesima risoluzione sull’Ucraina, che ha valore solo simbolico e di posizionamento politico dei partiti e non decisionale per gli scarsi poteri affidati all’Eurocamera e perché in politi… (L'HuffPost)
La risoluzione del Parlamento europeo sul sostegno all’Ucraina rappresenta un altro passo di Bruxelles non in direzione della pace, ma della guerra, e lancia un messaggio chiaro su quale sarà la linea dell’Unione europea per i prossimi cinque anni: vietata qualsiasi iniziativa diplomatica individuale, anche se ad avviarla è un capo di governo come il cancelliere tedesco. (Il Fatto Quotidiano)
Donald Trump annuncia la nomina del generale a riposo Keith Kellogg, un fedelissimo che ha già fatto parte della prima amministrazione Trump, ad inviato per l'Ucraina e la Russia, con il compito di mettere fine ai due anni e mezzo di conflitto. (Sky Tg24 )
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