I pm, al deposito Eni di Calenzano era in corso una “manutenzione straordinaria” che serviva da anni. L’operatore aveva dato un allarme e si è salvato
PRATO. Al deposito Eni di Calenzano (Firenze) era in corso una manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. E' quanto risulta dai primi accertamenti della procura di Prato a poco più di 48 ore dall'esplosione nell'area pensiline di carico. La procura indaga sulle modalità della manutenzione riguardo all'innesco dell'esplosione. L’impianto è sotto sequestro L'intero deposito Eni è stato dunque posto sotto sequestro dalla procura di Prato per svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico. (La Stampa)
La notizia riportata su altre testate
È quanto emerge da un “carteggio”, di cui Repubblica è entrata in possesso, tra lo stesso Martinelli e l’azienda… «Continue anomalie riscontrate sulla base di carico». (La Repubblica Firenze.it)
Il primo alle 4, il secondo alle 7,30. Giuseppe Bellina, 55 anni, due figli e da 23 anni a fare la spola tra deposito Eni e distributori di benzina, la mattina del disastro aveva fatto due carichi della sua autocisterna. (Corriere della Sera)
Giornata di lutto in Toscana, in ricordo dei 5 lavoratori rimasti uccisi dopo un’esplosione nello stabilimento Eni di Calenzano, vicino Firenze. In mattinata si è osservato un minuto di silenzio sul luogo dell’incidente. (TV2000)
L’esplosione ha causato la morte di cinque lavoratori e il ferimento di 26 persone, incluso Emiliano Braccini e con lui Luigi Murno. (LA NAZIONE)
Sostiene il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, tornato alla guida del comune nel 2024 dopo esserne già stato sindaco due volte fra il 1999 e il 2009, che il deposito Eni in cui è accaduto il drammatico incidente lunedì 9 dicembre con il suo carico di vittime e feriti, è a rischio per il territorio e quindi andrebbe spostato da dove è nonostante il piano di emergenza esistente varato 20 anni fa e aggiornato negli anni con la prefettura di Firenze (Open)
È lì l’origine del disastro, di questo sono ormai convinti gli inquirenti, ma manca l’innesco e su questo sono al lavoro i consulenti, gli stessi della strage di Capaci. Nell’area della ’manutenzione straordinaria’. (LA NAZIONE)