No Meloni Day a Milano: 500 manifestanti in corteo, foto della premier imbrattate di sangue. «Complici del genocidio»
«Bigiamo le lezioni per darvene una ». Il messaggio, scritto su uno dei cartelloni, è per i politici. A vergarlo circa 500 studenti delle superiori e delle università milanesi, che stanno sfilando per le strade del centro nel corteo proclamato dall’Unione degli studenti per il «No Meloni day». Presenti varie sigle (Udu, Cambiare rotta, il centro sociale Ccs Riot maker, Link), i collettivi di vari licei tra cui Parini, Manzoni, Vittorini, Berchet, Brera e Hajech. (Corriere Milano)
La notizia riportata su altri media
Centinaia di studenti sono scesi in piazza a Bologna per il 'No Meloni day', indetto in tutta Italia. Hanno sfilato per le strade della città al grido di "Riprendiamoci le nostre scuole, contro la guerra e il governo Meloni". (Il Sole 24 ORE)
Il titolo era: Quale modello di formazione per l’Emilia-Romagna? Una domanda concrete e cogente, soprattutto in vista delle elezioni. Siamo andati per prepararci alla rivoluzione e invece niente, un convegno di due ore, con mezz’ora di ritardo (due quarti d’ora accademici), in una delle aule della facoltà di matematica dell’Università di Bologna. (MOW)
Così gli studenti in corteo a Bologna per il «No Meloni Day», davanti alla sede della Cgil di via Marconi, si sono fermati per imbrattare con mani di vernice rossa tre manifesti con i volti della premier Giorgia Meloni e dei ministri Annamaria Bernini e Giuseppe Valditara. (video.corrieredibologna.corriere.it)
«Dobbiamo lottare uniti», gridano, e contestano la presenza dei “fascisti” sabato in piazza a Bologna. Slogan, flash mob, lancio di uova contro le vetrine di una banca. (Corriere della Sera)
Hanno dipinto mani sporche di sangue sui manifesti di Anna Maria Bernini, di Giuseppe Valditara e della premier Giorgia Meloni. “Sono responsabili del genocidio in Palestina e troppi studenti morti sul lavoro. (La Repubblica)
Direzione ministero dell’Istruzione e del Merito, dove manifesteranno la loro contrarietà alle politiche del ministro Valditara e della ministra Bernini, in particolar modo contro l’alternanza scuola lavoro. (LAPRESSE)