Conte chiude ad ogni inciucio in Rai ma il governo accelera per le nomine
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“Se ci fosse un presidente autorevole assolutamente non riconducibile a logiche partitiche certo che lo voteremmo, nell’interesse del servizio pubblico. Ma non mi sembra siano i nomi di cui si parla”. Sono bastate poche parole ieri al presidente M5S Giuseppe Conte per fugare le voci su un possibile accordo sottobanco con il centrodestra per l’elezione immediata dei nuovi vertici Rai in base alle regole vigenti della legge Renzi. (LA NOTIZIA)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La coalizione punta su Simona Agnes, candidata di riferimento di Forza Italia Invariato il 'calendario' del centrodestra per rinnovare i vertici dell'azienda di viale Mazzini. (AGI - Agenzia Italia)
La nascita della nuova rubrica del blog di Beppe Grillo “La bacheca del mugugno” mi ha spinto a scrivere al fondatore M5s e a chiedere ospitalità sulla bacheca. (L'HuffPost)
L’ad della Rai Roberto Sergio è stato oggi pomeriggio a Palazzo Chigi. Il manager ha lasciato la sede del governo in auto una decida di minuti prima dell’arrivo di Mario Draghi, ora a colloquio con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. (Primaonline)
Ci siamo. In fondo a quattro mesi di passione, liti furibonde fra alleati di governo e ostruzionismo delle opposizioni, il Cda Rai — scaduto a maggio — è pronto per essere rinnovato. Depurato degli ultimi residui draghiani, sarà il primo dell’era Meloni totalmente sovranista. (la Repubblica)
"Non hanno voluto cambiare la data". Il Pd parteciperà alla votazione? "Vedremo", si è limitato a rispondere il capogruppo dem. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La scuola è quella fanfaniana del suocero, Ettore Bernabei. Gli alleati per l’ultima impresa, l’ex-ministro Dario Franceschini e – a proposito della “parentopoli” addebitata alla destra – il marito di sua figlia Giulia, quel Salvo Nastasi già “deus ex-machina” del ministero della Cultura. (Guido Paglia)