Migranti e modello Albania, la carica dei Paesi Ue: chi sta con Meloni

Dalla Germania all’Olanda, dalla Danimarca alla Svezia, dalla Lituania all’Inghilterra, passando poi dalla Francia per arrivare sino alla Grecia. Il cotanto bistrattato modello Meloni sull’immigrazione continua ad incassare il gradimento dei principali partner europei. A cominciare dai primi ministri socialisti Olaf Scholz e Keir Starmer, che già in più occasioni si sono espressi favorevolmente sulla bontà dell’accordo italo-albanese, ammettendo pubblicamente di guardare con grande interesse alla ricetta italica pensata dall’esecutivo di centrodestra per contrastare il traffico di esseri umani e prevenire i flussi migratori irregolari. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altre testate

Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al Consiglio europeo che sta affrontando una lunga discussione sul tema delle migrazioni.Sulla dimensione esterna, secondo quanto si apprende, Meloni ha ribadito la necessità di continuare a lavorare ai "partenariati" con i Paesi di origine e transito, offrendo tra l'altro tra gli "incentivi" anche quello della migrazione legale. (Tiscali Notizie)

"Il Consiglio europeo - si legge nelle conclusioni del vertice - chiede un'azione determinata a tutti i livelli per facilitare, aumentare e accelerare i rimpatri dall'Unione europea, utilizzando tutte le politiche, gli strumenti e i mezzi pertinenti dell'Ue, tra cui diplomazia, sviluppo, commercio e visti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Bruxelles, 17 ott. (Agenzia askanews)

Lo ha comunicato via X Ecaterina Casinge, la portavoce del presidente Charles Michel. Il Consiglio europeo è ufficialmente iniziato. (ilmessaggero.it)

– L’intesa Italia-Albania sui migranti è una soluzione da prendere in considerazione ma non è l’unico modello per chi cerca soluzioni cosiddette “innovative” per la gestione dei migranti. Bruxelles, 17 ott. (Agenzia askanews)

Non sono tutti d’accordo, ci mancherebbe. Ma di certo stavolta il Consiglio europeo marca una svolta per l’Unione, a livello di linguaggio e nei piani di lavoro: sull’immigrazione. (L'HuffPost)