Strage di nordcoreani al fronte del Kursk: "Oltre mille soldati tra morti e feriti"
La collaborazione militare fra la Corea del Nord e la Russia si sta intensificando: secondo il Wall Street Journal, Pyongyang sta aumentando la fornitura di armi a Mosca per la guerra in Ucraina in cambio di denaro e petrolio, consentendo all’armata russa di guadagnare terreno. Dalle immagini satellitari emerge infatti che decine di fabbriche nordcoreane stanno lavorando a pieno regime, riferisce il giornale americano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altri giornali
Come si stanno comportando, militarmente parlando, i soldati nordcoreani inviati sul fronte ucraino per sostenere la Russia contro Kiev? Le ultime indiscrezioni provenienti dalla Corea del Sud non lascerebbero presagire niente di buono per gli uomini di Kim Jong Un. (il Giornale)
I documenti di Artyom Ayusheev recitano che è nato il 4 aprile del 1996 a Ulan Ude, nel sud della Siberia, a due passi dal confine con la Mongolia. Artyom, morto venerdì scorso in battaglia a Polyanskoe, nel Kursk, in realtà non esiste. (il Giornale)
“Secondo i primi rapporti, il numero di soldati nordcoreani uccisi o feriti nella regione di Kursk ha già superato i 3.000”, ha detto Zelensky su X. Lo ha assicurato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. (Agenzia askanews)
La Corea del Nord sarebbe pronta a inviare altre truppe ed equipaggiamenti in Russia, forse anche droni kamikaze, a sostegno della guerra di Mosca contro l'Ucraina. Secondo l'esercito della Corea del Sud, il regime di Kim Jong-un si sta preparando a ruotare o aumentare lo spiegamento di truppe a sostegno della Russia, mentre attualmente fornisce lanciarazzi da 240 millimetri e artiglieria semovente da 170 millimetri. (Il Sole 24 ORE)
Secondo lo stato maggiore della Corea del sud più di mille soldati di Pyongyang sarebbero già rimasti uccisi in combattimento dopo essere stati inviati in assistenza alle truppe russe che combattono in territorio ucraino. (Il Dubbio)
E … «Noi i nordcoreani li mandiamo avanti all’assalto e poi li seguiamo», dice un prigioniero russo agli ufficiali ucraini che lo interrogano. (La Stampa)