Arriva la finanziaria di Starmer: in Gran Bretagna aumento di tasse da record su grandi aziende e ricchi per ricostruire i servizi

Debutto di fuoco per la cancelliera Rachel Reeves, prima donna alla guida del Tesoro del Regno Unito, che a tre mesi dall’ingresso dei laburisti a Downing street ha presentato la sua finanziaria, anticipata come ‘di lacrime e sangue’. Sciolto finalmente il complesso dilemma del governo Starmer, che era stato eletto sulla priorità di far tornare a crescere un’economia in frenata cronica, attrarre investimenti e stabilizzare i mercati finanziari e si è trovato a fare i conti con un buco in bilancio di 22 miliardi di sterline da sanare, l’eredità di 14 anni di amministrazione Tory (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

La Gran Bretagna si avvicina all’Europa: non nel senso che ci stiano ripensando sulla Brexit, ma perché il Budget, la legge di bilancio presentata mercoledì dal governo laburista, fa schizzare la pressione fiscale verso livelli continentali. (Corriere della Sera)

Il 30 ottobre 2024, il Cancelliere del Regno Unito Rachel Reeves ha presentato la nuova Legge di Bilancio, che rappresenta un passo importante verso una revisione della politica fiscale britannica. (Fiscoetasse)

Per il direttore Policy Observatory della Luiss School of Government non è un ritorno all'austerity ma una manovra che punta alla ridistribuzione. (Adnkronos)

Voli dal Regno Unito, maxi aumento per la tassa di imbarco: da 15 a 142 sterline a seconda della classe

Secondo l’ex presidente del Consiglio italiano — nonché della Bce — «il Budget adottato questa settimana dal governo britannico offre alcune idee interessanti» su come trovare spazio per gli investimenti di cui l’Europa ha tanto bisogno per raggiungere i suoi obiettivi in termini di transizione ecologica, difesa, innovazione e digitalizzazione. (Corriere della Sera)

«L’Europa impari la lezione fiscale del Regno Unito»: è il titolo dell’articolo che l’ex premier Mario Draghi ha scritto sul Financial Times oggi in edicola. (Il Sole 24 ORE)

ROMA – C’è una cattiva notizia per chi viaggia dagli aeroporti del Regno Unito. La tassa d’imbarco (APD) che ricade sui passeggeri – inclusi i tanti italiani che vivono nel Paese – aumenterà due volte. (la Repubblica)