Papa: non coprire mai abusi. Tutti, preti e vescovi, denuncino sempre
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Città del Vaticano, 29 set. – Ancora una condanna netta di Papa Francesco degli abusi nella Chiesa. Francesco, nella sua omelia allo stadio di Bruxelles, ha detto di voler tornare “con la mente e con il cuore alle storie delle vittima incontrate l’altro ieri”. “Lo ripeto: – ha poi aggiunto interrotto da numerosi applausi dei fedeli – nella chiesa c’è posto per tutti ma tutti saremo giudicati: chiedo a tutti ai vescovi, di non coprire gli abbusi, di condannare gli abusatori e aiutarli a guarire da questa malattia degli abusi”. (Agenzia askanews)
La notizia riportata su altri media
Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della Messa presieduta allo stadio di Bruxelles ha affermato che “l’egoismo, come tutto ciò che impedisce la carità, è scandaloso perché schiaccia i piccoli, umiliando la dignità delle persone e soffocando il grido dei poveri. (Toscanaoggi.it)
Nell’omelia della messa allo stadio di Bruxelles, ultimo momento pubblico del viaggio del Papa in Lussemburgo e Belgio, il Papa è tornato ancora una volta, come aveva fatto fin dall’inizio del pellegrinaggio, sul tema degli abusi del clero, in una Chiesa che è stata travolta dagli scandali. (Toscanaoggi.it)
Li ho sentiti, ho sentito la loro sofferenza di abusati e lo ripeto qui: nella Chiesa c'è posto per tutti, tutti, tutti ma tutti saremo giudicati e non c'è posto per l'abuso, non c'è posto per la copertura dell'abuso". (La Provincia di Cremona e Crema)
«Ho sentito la sofferenza degli abusati, e lo ripeto qui: nella Chiesa c’è posto per tutti, tutti, ma tutti saremo giudicati. E non c’è posto per l’abuso, non c’è posto per la copertura degli abusi. (Corriere Roma)
Parla di «santità al femminile», il Pontefice. E condanna fermamente chi copre gli abusi chiedendo che gli abusatori siano giudicati. Da Bruxelles (Famiglia Cristiana)
" BRUXELLES, 29 SET " Il Papa ha invitato a pensare "quando i piccoli sono scandalizzati, feriti, abusati". Lo ha detto nell'omelia della messa a Bruxelles ricordando le parole... (Virgilio)