Equo compenso. Architetti, psicologi e avvocati: «La legge Meloni ridà dignità al nostro lavoro»
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«Il principio dell’equo compenso, finalmente diventato legge, rappresenta un importante riconoscimento per i liberi professionisti. È un passo significativo per la loro tutela e per quella dei cittadini che hanno diritto a prestazioni di qualità. Il nostro impegno sarà quello di lavorare affinché sia ampliata la platea di riferimento oltre a quella già prevista». Francesco Miceli, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, sottolinea il ruolo significativo che dalla legge viene riconosciuto agli Ordini professionali. (Secolo d'Italia)
Ne parlano anche altre testate
Il disegno di legge contenente le disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali è stato approvato e prosegue l’iter di conversione che era stato interrotto a causa dell’improvvisa fine della legislatura nel 2022. (Ediltecnico.it - il quotidiano online per professionisti tecnici)
Roma, 14 apr. “Fratelli d’Italia, già da prima, e il governo Meloni sono da sempre al fianco dei professionisti. Una categoria troppo spesso denigrata e bistrattata e che invece è uno dei perni della nostra economia. (La Sicilia)
Le nuove norme entreranno in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a chiudere un percorso lungo più di due anni e che sembrava senza fine. Infatti l'ultimo passo decisivo è stato compiuto mercoledì scorso alla Camera, approvando il ddl che fissa valori minimi per il compenso di coloro che svolgono professioni intellettuali, nei confronti di pubbliche amministrazioni e grandi aziende. (Money.it)
Il sindacato: "Chiediamo l'apertura di un confronto e la convocazione di un tavolo" Italia (Collettiva.it)
Peccato che dalla sua applicazione resteranno esclusi 800mila lavoratori autonomi, che non sono iscritti a ordini o associazioni di categoria. Ma andiamo con ordine. (Il Fatto Quotidiano)
Grazie alla legge si pone definitivamente rimedio alle situazioni di squilibrio nei rapporti contrattuali tra i professionisti iscritti a un ordine professionale e i committenti. La “giusta remunerazione” della prestazione professionale è condizione necessaria per garantire la qualità, la quantità e soprattutto la dignità del lavoro dei professionisti. (Nurse Times)