Banlieue Milano, la rivolta del Corvetto: esplode la rabbia per la morte di Ramy
MILANO. Gli amici di Ramy sono seduti a un tavolo del bar all’angolo di via dei Cinquecento. Hanno 18, 20, 23 anni, famiglie egiziane, marocchine e una vita ai margini nel quartiere Corvetto, periferia sud della città. Da qui, il Duomo di Milano dista dieci minuti di metropolitana ma sembra lontanissimo. E proprio qui, da tre giorni, si è scatenata la rivolta, tra cassonetti incendiati, petardi, … (La Stampa)
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C'è chi la definisce «escalation di violenza» (Stefano Maullu, deputato di Fratelli d'Italia), chi si spinge ad accomunare il Corvetto alle «banlieue europee» (Romano La Russa, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia), chi esorta il sindaco Sala, di fronte a questa «guerriglia urbana» a presentarsi nel quartiere non solo con «i suoi video social e in campagna elettorale» (Alessandro Verri, capogruppo della Lega a Palazzo Marino) e ad accendere «un faro su quartieri difficili alle prese con degrado, abbandono e microcriminalità» (Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati - Centro Popolare). (il Giornale)
Dopo tre notti di tensioni e vandalismi le ultime 12 ore sono trascorse tranquillamente, nel quartiere Corvetto di Milano, in subbuglio dopo la morte di Ramy Elgaml, il 19enne deceduto in un incidente stradale in scooter - era il passeggero - nella notte fra sabato e domenica, durante un inseguimento con i carabinieri. (Tiscali Notizie)
Sul posto ci sono quattro camionette della polizia e due vetture della Digos (il Giornale)
"La ricerca della verità è una cosa, la guerriglia è un'altra". Pasquale Griesi, segretario del sindacato FSP Polizia di Stato, interviene in studio a 4 di Sera, il talk dell'access prime time di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio, e commenta con tono grave quanto accaduto nelle ultime notti a Milano (Liberoquotidiano.it)
“C'è un problema drammatico su cui penso che anche il Parlamento dovrà prestare maggiore attenzione: le seconde generazioni e le baby gang, figli di cittadini stranieri, ragazzi nati in Italia che però non si sentono parte di questo Paese. (IL GIORNO)
«Vogliamo solo giustizia per Ramy» dice S, 18 anni non ancora compiuti, gli ultimi cinque vissuti a Milano in via dei Cinquecento nel cuore delle case popolari del Corvetto. «Facciamo casino perché non ci fanno vedere i video. (il manifesto)