Sharon, l’avvocato del presunto omicida: “Valuteremo perizia sulla capacità di intendere e volere”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
BergamoNews.it INTERNO

Bergamo. Secondo il suo legale è "stanco e provato" dopo la prima notte in carcere Moussa Sangare, il 31enne reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni, uccisa con quattro coltellate la notte del 30 luglio in via Castegnate a Terno d’Isola. Sabato mattina intorno alle 8 il presunto omicida ha ricevuto la visita di Giacomo Maj, nominato come avvocato di fiducia dal giovane disoccupato, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dopo che ha confessato di essere uscito di casa con quattro coltelli e aver colpito la 33enne perché voleva uccidere “una persona a caso”. (BergamoNews.it)

Ne parlano anche altri media

Video suggerito “Mio fratello non stava bene. Ad aprile mi ha raggiunto alle spalle mentre stavo ascoltando la musica in sala e mi ha minacciato con un coltello. Io non mi ero accorta di niente, mia mamma, che da quando ha avuto l'ictus non riesce più a parlare, cercava di farmi capire che ero in pericolo. (Fanpage.it)

L'ex rapper viveva da solo a Suisio (Bergamo), a cinque chilometri da Terno d'Isola. (Fanpage.it)

«Non emergono al momento elementi indicativi di una patologia mentale per l’assassino di Sharon Verzeni ». Lo afferma in una nota la presidente della Società Italiana di Psichiatria (Sip), Liliana Dell’Osso. (Gazzetta del Sud)

Ha deciso di ucciderla. «Ho visto una ragazza con le cuffiette, che guardava le stelle nel cielo». (ilmessaggero.it)

Ossia «una sensazione», che l’avrebbe spinto ad aggredire la donna, scelta «a caso». Si tratta del 31enne Moussa Sangare, italiano con origini maliane, che stando a quanto ha rivelato agli inquirenti avrebbe «visto questa ragazza che passeggiava guardando le stelle e ascoltando la musica», e dentro di lui avrebbe «sentito un feeling». (Vanity Fair Italia)

All’interrogatorio di convalida prenderanno parte anche il sostituto procuratore titolare dell’indagine, Emanuele Marchisio, e il suo legale di fiducia, l’avvocato Giacomo Maj. (L'Eco di Bergamo)