TACCUINO LIBERALE #4
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Il taccuino riprende in questo fine agosto di questo anno bisesto. Appunti sparsi per questa prima occasione alla riapertura post ferragostana: #1 - Tra una inezia ed una facezia mi preme ed urge segnalare la notizia della legge approvata in Afghanistan contro le donne che non possono parlare o cantare in pubblico. Mi voglio indignare. Come essere umano e come donna. Mi rifiuto di pensare che in una parte del mondo le donne siano trattate così! Non è una questione di cultura o di rispetto delle tradizioni religiose altrui, come qualcuno sicuramente vorrebbe farci credere; quindi, va tutto bene madama la marchesa, no, non va bene, è una questione di mancanza rispetto umano, di violazione della dignità umana. (L'Opinione delle Libertà)
La notizia riportata su altri media
Decine, centinaia di video inondano i social media. Vi compaiono volti scoperti di giovani donne con i capelli sciolti, ma anche profili nascosti sotto i burqa. Continua sul web la mobilitazione di solidarietà per le donne afghane, costrette al silenzio dalla nuova sfilza di divieti approvata dai taleban, che ne cancellano persino la voce in pubblico. (Avvenire)
Le norme, parte di un compendio di 114 pagine, raccolgono nuovi divieti ma anche direttive già esistenti. A tutti, indistintamente, di ascoltare o suonare musica. (ISPI)
In occidente si festeggia l’8 marzo si lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere. Oggi venerdì 30 agosto 2024 la polizia morale del governo talebano ha dichiarato che non collaborerà più con la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan, definendola “una parte avversa” e nei giorni scorsi è arrivato l’ennesima legge contro il genere femminile, ossia, il divieto di parola. (LegnanoNews.com)
I Talebani vietano le MMA in Afghanistan, ritenute contraddittorie con l’Islam (Entrevue)
La fuga degli americani da Kabul, il tradimento dell’amministrazio… Aveva fatto in tempo a laurearsi in Economia, era il 2019, faceva l’insegnante, era felice: “Mi alzavo la mattina presto, andavo in palestra, colazione e poi di corsa a scuola”. (la Repubblica)
La cantante e produttrice Caterina Caselli ha scritto una lettera pubblicata sulla Stampa, commentando l’orrore della nuova legge approvata dai talebani in Afghanistan che tra l'altro vieta alle donne di poter far sentire la propria voce in pubblico e di cantare in coro. (L'HuffPost)