Sarah Scazzi, via il nome di Avetrana dal titolo della serie tv ma non dai manifesti pubblicitari: invase Roma e Milano

04/11/2024 CULTURA E SPETTACOLO

Nella metropolitana di Milano e sui muri di Roma e di altre città compaiono da molti giorni i manifesti che promuovono la fiction sull’omicidio di Sarah Scazzi. La serie va in onda dal 30 ottobre e Disney plus fa il suo mestiere e mantiene alto il battage pubblicitario scattato già prima della messa in onda. La casa produttrice Groenlandia e la piattaforma che distribuisce la storia (Disney), a quanto pare, non hanno però tenuto conto della richiesta del sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Sei sindaci dell'Unione dei Comuni terre del mare e del sole (Fragagnano, Maruggio, Lizzano, Leporano, Pulsano e Torricella), di cui fa parte anche Avetrana, sostengono di essere stati ingannati da Groenlandia, la casa di produzione della fiction sull'omicidio di Sarah Scazzi, trasmessa dal 30 ottobre da Disney+. (La Repubblica)

Ma l'amministrazione comunale avetranese ha chiesto - ed ottenuto - che il nome del paese venisse tolto. La serie più vista in Italia su Disney+ in Italia è "Qui non è Hollywood", la discussa fiction sull'omicidio di Sarah Scazzi, al centro di una serie di polemiche da prima addirittura della messa in onda. (buonasera24.it)

Il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, esprime apertamente il suo sostegno al collega Antonio Iazzi, sindaco di Avetrana, che ha richiesto e ottenuto dal tribunale la sospensione della serie TV in streaming su Disney+, originariamente intitolata "Avetrana: Qui non è Hollywood. (ilmessaggero.it)

Sulla serie, tuttavia, si stanno esprimendo tanti critici più o meno professionisti, tra i quali non manca una conduttrice televisiva che si sbilancia e non si fa mancare un parere che sta dividendo il pubblico. (ilmessaggero.it)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

di Avetrana del 2010, e l’impatto devastante dei media sulla vita della famiglia della vittima e affronta la pericolosa spettacolarizzazione del dolore, che ha trasformato una tragedia (Radio Globo)