Ottanta ore da Musk
Perché molti giovani dovrebbero intasare di curriculum Elon Musk, come pare stia già avvenendo, per rispondere al surreale bando d’assunzione del nuovo superministro di Trump con delega all’Efficienza? Per quale motivo, dato che si richiedono «quoziente intellettuale altissimo» e disponibilità a lavorare «più di 80 ore settimanali» - oltre 11 al giorno - per un compenso «pari a zero»? La risposta è che Musk non sta offrendo un impiego, ma un’esperienza unica. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Elon Musk, Mister X, l'incognita più instabile all’interno di un governo che sarà pieno zeppo di incognite. Presto, però, gli spalancherà anche i cancelli della Casa Bianca. (il Giornale)
Con queste parole, pubblicate giovedì 14 novembre su X, il nuovo Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge) ha lanciato la sua prima ricerca di personale. “Cerchiamo rivoluzionari con un altissimo quoziente intellettivo a favore di un governo snello, disposti a lavorare più di 80 ore settimanali”. (WIRED Italia)
Il ruolo dell’uomo più ricco del mondo Elon Musk nell’imminente amministrazione Trump si fa sempre più chiaro: il presidente eletto lo ha incaricato di guidare il Dipartimento per l’efficienza del governo e, sebbene non si sappia ancora esattamente di cosa si occuperà la commissione, i post sui social media e i rapporti hanno accennato a quali funzioni governative saranno i primi obiettivi degli sforzi di razionalizzazione. (Forbes Italia)
Ascolta: La corsa Usa allo Spazio alla scoperta di Marte. Quando decise di fondare SpaceX, Elon Musk fece diversi viaggi in Russia con un’idea che fu subito definita «pazza» dai funzionari di Mosca con i quali entrò in contatto: acquistare vecchi razzi intercontinentali, rinnovarli e usarli di nuovo. (ilmessaggero.it)
L’imprenditore di origine sudafricana avrebbe avuto da ridire perché Boris Epshteyn, fedelissimo di Trump, avrebbe fatto troppe pressioni sul presidente per la nomina dell’Attorney General, ossia il Ministro della Giustizia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Le nomine di questi giorni, dice, sono tutte frutto delle decisioni di Trump. Il magnate, determinante nella campagna elettorale e presenza fissa accanto al presidente nelle ultime settimane, prova a uscire dalla luce dei riflettori. (Adnkronos)