I dazi di Trump preoccupano il made in Italy: da vino a moda, a rischio export verso Usa

Introduzione Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato, dal 2 aprile, l’entrata in vigore dei dazi del 25% sulle importazioni di macchine e componentistica dell’automotive negli Usa. Il tycoon ha anche minacciato nuove tasse su altri prodotti, mettendo in allarme l'industria italiana e generando preoccupazione per l’impatto sul made in Italy: dai vini al cibo, dallo spumante all'alta moda, infatti, l’export verso gli Stati Uniti sarebbe a rischio crollo. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri media

Dai vini al cibo, dallo spumante all'alta moda. Le esportazioni Oltreoceano sono arrivate a oltre 67 miliardi secondo l'osservatorio economico sui mercati esteri del Governo, le importazioni hanno superato i 25 miliardi. (ilmessaggero.it)

Il Pd presenterà una mozione nel consiglio comunale di stasera a Palazzo Pretorio nella quale si sottolinea che le recenti minacce di maggiori dazi all’Unione Europea da parte degli Stati Uniti rischiano di colpire in modo particolare le imprese lombarde (La Provincia Unica TV)

Le basi della cucina italiana riprodotta in America potrebbero quindi scricchiolare sotto il peso dei dazi introdotti dal presidente Donald Trump, accrescendo ancora di più le difficoltà di approvvigionamento che già da alcuni anni, «dal Covid in poi», hanno appesantito l’economia di scala, a tutti i livelli. (Corriere Romagna)

Dazi, aspettando le scelte di Trump i vini trentini restano in cantina

Non si placano i timori e l’incertezza nel Consorzio di tutela del Pecorino Romano e nella filiera del prodotto dop – che ha origine in Sardegna, nel Lazio e nella provincia di Grosseto – a causa dei dazi annunciati dall’amministrazione Usa guidata da Donald Trump (L'Unione Sarda.it)

Dazi sui prodotti agricoli, l’allarme di Confagricoltura Intervista di Marino Galdiero (TV2000)

E chissà se Donald Trump il 2 aprile presenterà la lista dei prodotti agricoli europei da tassare - ma intanto il commercio del vino italiano - e trentino - verso gli Stati Uniti. Dopo il boom dei primi due mesi dell'anno spinto dagli acquisti speculativi, da inizio marzo le vendite stanno calando. (l'Adige)