Calenzano: commemorate vittime della strage a deposito Eni
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Un minuto di silenzio, la deposizione di un mazzo di fiori e poi alcune parole scambiate con colleghi e alcuni familiari delle vittime a Calenzano davanti al deposito Eni teatro della strage di lunedì scorso, a distanza dai giornalisti. Questa la commemorazione stamani, nel giorno del lutto regionale, presenti alcune decine di persone, oltre alle istituzioni: il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, il presidente della Toscana Eugenio Giani e del consiglio regionale Antono Mazzeo, l'assessora all'ambiente Monia Monni e i capigruppo a Palazzo del Pegaso (Corriere Delle Alpi)
Se ne è parlato anche su altri media
Il testimone è un dipendente di una ditta esterna all’impianto di via Erbosa. È salvo solo perché è riuscito a rifugiarsi in tempo nella palazzina degli uffici, lontano dalle postazioni di carico. (Corriere della Sera)
Il bilancio è di quattro morti e ventisei feriti, mentre continuano le ricerche dell'ultimo disperso la procura di Prato ha aperto un'inchiesta per capire cosa abbia causato questa immane tragedia. (La Gazzetta dello Sport)
Lo si apprende da fonti dei soccoritori. Sono stati trovati questa mattina, alla ripresa delle ricerche, i cadaveri di due dei tre dispersi sotto le macerie delle pensiline del deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze), dove ieri mattina alle 10,20 si è verificata un’esplosione. (Liberoquotidiano.it)
I magistrati indagano anche su altre fattispecie di reato, ma preferiscono non rivelar… Omicidio plurimo colposo: è solo la prima ipotesi di reato dell’inchiesta della procura di Prato, condotta dal procuratore Luca Tescaroli e dal sostituto Massimo Petrocchi sulla strage nel deposito Eni di Calenzano, che ha causato cinque vittime, tre feriti gravissimi e altri 20 meno gravi. (La Stampa)
L’ex capitano azzurro si racconta in un’intervista esclusiva e chiarisce le voci sulla presunta invidia per il tricolore conquistato dai partenopei. (Napolipiu.com)
“Quando Ancelotti ha lasciato Napoli, sono stato incolpato io per aver mandato via… Conoscendo De Laurentiis, non posso esser mai stato io a mettere pressione su di lui”, ha rivelato Insigne, respingendo con fermezza le accuse che lo indicavano come il responsabile dell’esonero del tecnico. (Napolipiu.com)