Manovra, Tajani: molto soddisfatto, sostiene crescita e ceto medio

Roma, 16 ott. – Il vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, si è detto “molto soddisfatto” dalla manovra approvata dal Consiglio dei ministri, “perchè va nella giusta direzione di sostenere la crescita e di aiutare il ceto medio e basso”. Interpellato dalla stampa durante il punto stampa alla Farnesina con il ministro degli Esteri olandese, Caspar Veldkamp, Tajani si è detto anche “molto soddisfatto che abbia prevalso il principio del libero mercato” e che il contributo della banche e delle assicurazioni sia frutto di un accordo raggiunto con “un lavoro concreto di dialogo”. (Agenzia askanews)

Ne parlano anche altre testate

E così, come era fin troppo facile prevedere, le banche hanno messo sull’attenti il governo. La famosa tassa sulle decine di miliardi di extraprofitti delle banche è diventata un PRESTITO sugli sconti fiscali di 1,75 MD all’anno per 2 anni, prestito che il governo dovrà poi RESTITUIRE alle banche, che non ci perdono un centesimo. (Contropiano)

La soddisfazione all’unisono dei due vicepremier per il contributo di 3,5 miliardi di euro concordato con le banche è un segnale incoraggiante ma un po’ sospetto. Fino a due giorni fa, Antonio Tajani di FI e Matteo Salvini della Lega quasi si azzuffavano su questo tema, mostrando posizioni almeno in apparenza inconciliabili. (Corriere della Sera)

Ammonta a 3,5 miliardi il contributo atteso per la manovra da banche e assicurazioni. (Secolo d'Italia)

Banche e assicurazioni, cosa cambia ora? Il «sacrificio» da 3,5 miliardi, imposta di bollo sui maxi contratti delle compagnie

Una tassa vera e propria sugli extraprofitti, dopo che, negli scorsi anni, le banche hanno potuto registrare ingenti guadagni in seguito all'innalzamento dei tassi di interesse. Oppure un contributo sotto forma di anticipo di alcune imposte dovute? Andrà fatta chiarezza sui dettagli, che poi tanto "dettagli" non sono. (Today.it)

Il "contributo delle banche" corrisponde in realtà a deduzioni fiscali ridotte per il 2025 e il 2026 che saranno recuperate entro il 2029. E c'è il rischio, intanto, che aumentino i costi dei conti correnti (Open)

Del resto anche i numeri ballano: rispetto ai circa 3-3,2 miliardi della vigilia come anticipo liquidità a carico degli istituti, ieri Giorgetti ha fatto sapere che 3,5 miliardi resta la cifra complessiva annunciata la sera prima da Giorgia Meloni, ma dalle banche dovrebbero arrivare 2,5 miliardi come credito di imposta rinviato (DTA) e 1 miliardo dalle compagnie: «L'importo stimato per l'applicazione dell'imposta bollo alle assicurazioni è di un miliardo per il 2025». (ilmessaggero.it)