Inflazione, crollo del rublo e sanzioni americane. A Mosca si impenna "l'indice dell'insalata russa"
Per gli economisti l'ultimo segnale che c'è qualcosa che non va è arrivato con l'andamento del rublo: in una settimana a perso oltre l'11% precipitando fino a quota 113 (con un lieve recupero ieri) contro il dollaro, quasi ai livelli dell'inizio invasione. Colpa, certo, dell'inasprirsi della situazione bellica con il via libera agli Atacms Usa sul territorio russo e con le dure rappresaglie del Cremlino (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Meno spettacolari e tragiche rispetto agli scenari di conflitto atomico paventati quotidianamente dal Cremlino, le ultime sanzioni di Washington hanno concretamente innescato un crollo del rublo, riportandolo su livelli che non si vedevano da marzo 2022, anno di inizio dell'invasion… (L'HuffPost)
«L’inflazione è al disastro. La Russia a questo ritmo collassa», dice Evgeny Suvorov, economista della Banca Centrocredit. (La Stampa)
Donald Trump ha nominato il generale a riposo Keith Kellog come inviato speciale per l'Ucraina, con il compito di porre fine al conflitto con Mosca. Il rublo russo continua a crollare, con una perdita tra il 6% e il 7% solo ieri. (Tp24)
Lo riporta l'agenzia Interfax. (Corriere del Ticino)
Negli ultimi giorni, il rublo ha raggiunto il livello più basso dal marzo 2022, proprio nelle settimane successive al lancio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina. Mercoledì 27 novembre, un rublo valeva 0,009 dollari USA o 0,0085 euro. (Le Grand Continent)
La situazione, monetaria e finanziaria, non può che essere definita così: terribile. (La Stampa)