Siena, 10 ragazzine indagate per una baby gang: le aggressioni alle coetanee diffuse sui social – Il video
A coordinare le vessazioni sarebbe stata la leader del gruppo, aiutata dalle altre che nel mentre giravano anche video e foto per poi condividerle sul loro gruppo whatsapp dal nome «baby gang» e diffonderle anche sugli altri social.
Le indagini hanno rilevato che anche alcune delle aguzzine sarebbero a loro volta diventate vittime quando hanno deciso di allontanarsi dal gruppo.
Dalle offese sui social ad aggressioni fisiche, riprese con i cellulari. (Open)
Ne parlano anche altre fonti
Sono stati proprio i video resi pubblici a portare, dopo un paziente lavoro di osservazione, gli investigatori sulla strada giusta Pubblicando poi il video sugli stessi social, col risultato di ferire due volte le vittime: prima con i lividi, poi con l’umiliazione-web. (LA NAZIONE)
Le vittime mentre subivano le loro vessazioni venivano riprese e quelle immagini diffuse. Gli investigatori hanno anche accertato che alcune persecutrici sarebbero diventate a loro volta delle vittime una volta deciso di smetterla di comportarsi in quel modo (Trapani Oggi - Notizie di cronaca, politica, attualità Trapani)
Le indagini condotte dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Siena, sono iniziate alla fine di dicembre dello scorso anno, a seguito della denuncia, sporta da una delle vittime, per le aggressioni subite nell’aprile 2021 e nell’ottobre 2021. (Questure sul web)
Dei fermi immagine tratto da un video della Questura di Siena, 23 aprile 2022: Umiliavano, offendevano e deridevano le loro vittime sui social, poi le attiravano con minacce o inganni in luoghi appartati di Siena e qui procedevano ad aggressioni fisiche e verbali filmate col telefono da una o più componenti del gruppo. (ilgazzettino.it)
Il gruppo delle 'mini bulle' che imperversava a Siena, terrorizzando le giovanissime del centro storico, è stato scoperto dalla Polizia, che nella città del Palio ha eseguito dieci perquisizioni, personali e locali, delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, a carico di altrettante ragazze, tutte di età compresa tra i quattordici e i quindici anni, indagate per atti criminali commessi, sia attraverso i social che fisicamente, in danno di giovani coetanee. (ilgazzettino.it)
Gli investigatori hanno anche riscontrato che alcune persecutrici sono diventate, a loro volta, vittime, nel momento in cui avrebbero deciso di prendere le distanze dalle condotte illecite le indagini. (Corriere della Calabria)