COP29, il grande stallo: quando la giustizia climatica si scontra con la realtà
Mentre ancora si stava per chiudere la COP 29 (Conference of Parties) sulla lotta al cambiamento climatico a Baku (Azerbaigian), tenutasi dall’11 al 22 novembre, è apparso chiaro quel che molti si aspettavano prima ancora che la conferenza si aprisse: ovvero un sostanziale nulla di fatto sul fronte della riduzione delle emissioni di anidride carbonica e pochi passi avanti in tema di giustizia climatica (Agenda Digitale)
Ne parlano anche altri giornali
Il cambiamento climatico è un nemico da sconfiggere, anche per la salvaguardia della Dieta mediterranea. Domani il global summit si sposta nella ‘patria’ della Dieta mediterranea, Pollica, per poi raggiungere la sede delle Nazioni Unite, a New York. (Frosinone News)
Alla fine l’accordo è stato raggiunto: gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo contro il cambiamento climatico passano dagli attuali 100 miliardi all’anno fino a 300 miliardi all’anno nel 2035, con l’obiettivo di aiutare le nazioni povere a far fronte alle devastazioni del riscaldamento globale. (Diocesi di MIlano)
E l'accordo sulle regole di commercio globale dei crediti di carbonio apre un nuovo mercato (Milano Finanza)
E' il calcolo che hanno fatto gli esperti del think tank Italian Climate Network (Icn), in uno studio pubblicato sul loro sito. (Tiscali Notizie)
La COP29, conclusa a Baku, Azerbaigian, ha deluso le aspettative di molti, rivelandosi insufficiente per affrontare l’urgenza climatica. (Eco dalle Città)
Ali Mohamed, inviato del presidente del Kenya William Ruto e portavoce del gruppo africano alla Conferenza, con laconico un post su X spiega che l’Africa esce a mani vuote, relativamente agli obiettivi per la mitigazione, l’adattamento e la gestione delle perdite e dei danni inflitti dalla crisi climatica, mentre i finanziamenti promessi per il 2035 ai Paesi africani sono «troppo pochi, troppo tardivi e troppo ambigui». (il manifesto)