Candidature e territori: la corsa al centro non è sempre vincente
Annalisa Terranova 21 novembre 2024 Vi ricordate gli squilli di tromba evocati da Pierluigi Bersani dopo la vittoria del centrosinistra in Sardegna? Ora le trombette sono diventate tromboni, sull’onda della presunta marcia trionfale in Emilia Romagna e Umbria. La canonizzazione per Elly Schlein procede a passo spedito tra interviste, complimenti, sussulti di orgoglio identitario. Ma solo poche settimane fa, dopo la batosta ligure, ci raccontavano che Elly rischiava, che nel partito si mugugnava, che ci voleva più centro, il benedetto centro che tutti invocano quando perdono. (Liberoquotidiano.it)
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Sconfitta una destra che si culla negli slogan (e ora riflette…sulle poltrone) | In In Commento | Di Di Oreste Pivetta (Strisciarossa)
Nelle pieghe esiste la congiuntura locale, in Emilia-Romagna nonostante le polemiche e il tentativo di strumentalizzare la catastrofe ambientale occorsa qualche settimana prima dal voto il governo erede della tradizionale cultura della sinistra ha retto e il maggiore partito che la esprime, il Pd, ha dilagato rappresentando quasi la metà dell’elettorato che si è recato alle urne. (L'HuffPost)
Il centro-sinistra, alla fine di questo 2024, riconquista due Regioni – Sardegna e Umbria – che erano passate a destra sull’onda del sovranismo in salsa post-fascista e leghista, ma il dato che pare più preoccupare è la decisa e persistente discesa della partecipazione elettorale che appare ormai prossima al “livello di guardia”. (left)
Hai voglia a dire che il gossip non è politica. Senza dimenticare l’importante traversone del “threesome” fornito da Antonio Ricci e da “Striscia la Notizia” col fuori onda peperino di Andrea Giambruno col ciuffo attisato. (MOW)
Con una percentuale persino più alta del 42,94 agguantato dal Partito democratico. È il partito degli astenuti, di chi domenica e lunedì non si è presentato ai seggi per le Regionali: ci è andato solo il 46,42%. (La Repubblica)
«Dispiace vedere, ancora una volta, che a vincere è stato l’astensionismo in primis e, di conseguenza, la polarizzazione della politica, le due grandi coalizioni, cdx e csx, che alla fine dei conti, al di là dei proclami elettorali, nelle scelte concrete e pratiche di governo si equivalgono. (Redacon)