Chattava, travolse una donna: condannato autista Atm
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Se lo sarà chiesto centinaia di volte perché stava tenendo in mano quel telefono invece di guidare. E si sarà domandato se l'avesse posato un attimo prima cosa sarebbe accaduto e se la sua vittima si sarebbe salvata. Ha patteggiato un anno e sei mesi l'autista dell'Atm, la società che gestisce il trasporto pubblico a Milano e la pena gli è stata sospesa. Il suo caso aveva fatto grande scalpore quando si era sparsa la notizia che era al telefono, distratto da chat a luci rosse, quando a Cinisello Balsamo il 49enne aveva ucciso la 53enne Cristina Conforti. (ilGiornale.it)
Ne parlano anche altri media
Di Stefania Totaro Ha patteggiato un anno e mezzo di reclusione con la pena sospesa e la non menzione della condanna, ma con la sospensione per due anni della patente di guida. (IL GIORNO)
Come può valere così poco una vita umana?". È il commento di Franco Carpentieri, il marito di Cristina Conforti, la 53enne di Cinisello Balsamo investita sulle strisce pedonali da un autista del bus Atm intento a messaggiare in una chat a luci rosse. (IL GIORNO)
La sentenza dei giudici è arrivata 2 anni dopo il tragico incidente in cui perse la vita la 53enne Cristina Conforti, dipendente del comune di Bresso. Investe una donna mentre guida l’autobus e la uccide. (Tiscali Notizie)
Dalle indagini è emerso che due minuti prima della chiamata ai soccorritori l'imputato stava scambiando messaggi su una chat erotica. L'incidente avvenne nel 2020 a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano (Il Fatto Quotidiano)
È chiaro che Cristina non ce la riporterà indietro nessuno ma non è una pena che le rende giustizia. È il commento a caldo di Franco Carpentieri, il marito di Cristina Conforti, la 53enne travolta e uccisa sulle strisce a Cinisello da un autista Atm che stava messaggiando su una chat a luci rosse; commento arrivato dopo il patteggiamento del conducente di una condanna a un anno e 6 mesi (con la pena sospesa) nella giornata di mercoledì 2 novembre. (MilanoToday.it)
Ora un autista Atm, la società che gestisce il servizio di trasporto pubblico nel capoluogo meneghino, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa. Nei confronti del 49enne brianzolo il giudice ha anche stabilito la sospensione della patente per due anni. (il Fatto Nisseno)