Incontro ravvicinato con il quasar 3C 273
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Un team di astronomi ha utilizzato il telescopio Hubble per osservare a distanza ravvicinata il quasar 3C 273, come mai era stato fatto finora. Diverse strutture sono state identificate in prossimità del buco nero centrale, che potrebbero rappresentare delle piccole galassie satelliti. Lo studio è stato realizzato con lo strumento Stis e ha rivelato nuovi dettagli anche sul getto prodotto dal quasar Quando, una sessantina di anni fa, gli astronomi Allan Sandage e Thomas Matthews si ritrovarono al cospetto della radiosorgente 3C 48, possiamo verosimilmente immaginare che non poco fu lo sconcerto in cui dovettero piombare i fronte alla bizzarria di quell’oggetto. (Media Inaf)
Su altri media
Il telescopio spaziale Hubble ha di recente catturato l’immagine più ravvicinata mai realizzata di un quasar distante, un oggetto cosmico alimentato da un buco nero supermassiccio che emette una grande quantità di energia. (Astrospace.it)
Pochi giorni fa è stata rilasciata una nuova foto dal telescopio spaziale Hubble in cui si vede una sorgente luminosa simile ad una stella circondata da piccole macchioline luminose e accompagnata sulla destra da un sottile filamento brillante. (Corriere della Sera)
MeteoWeb (MeteoWeb)
Non Edwin Hubble, l’astronomo da cui ha preso il nome, e che agli inizi del secolo scorso scoprì che l’universo si sta espandendo (lasciando di stucco Albert Einstein, perché dalla relatività risultava proprio un universo in espansione, ma poiché si riteneva statico dovette inserire una correzione, «il più grande errore della mia vita», cioè non fidarsi dei suoi calcoli). (il Giornale)