Le culle restano vuote: sempre meno nascite in provincia di Latina
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La crisi demografica che coinvolge l'Italia, con le nascite che continuano a calare anno dopo anno, non lascia indenne la provincia di Latina, dove si assiste a un calo progressivo dei nuovi nati negli ultimi anni. Le 17 nascite record che si sono avute in 48 ore all'ospedale di Aprilia la scorsa settimana rappresenta solo un caso fortuito, frutto di diversi fattori – tra cui l'assenza di ospedali nelle città limitrofe – che non va a modificare la tendenza al segno “meno” sul bilancio dell'anno in corso, ma con qualche eccezione di città in cui la natalità non sembra diminuire, anzi. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri giornali
«Cambiamenti culturali e sociali, come l'aumento dell'età media per la nascita del primo figlio (31,7 anni) e una diminuzione delle nascite da genitori stranieri, riflettono l'instabilità economica e l'assenza di sicurezza lavorativa. (Vanity Fair Italia)
🔊 Ascolta l\'audio (News Rimini)
Il nostro territorio è quello che nel 2023 ha resistito meglio di tutti al fenomeno dell’inverno demografico registrando sette nati in più rispetto all’anno precedente: 2.232 contro 2.225, lo 0.3% in più. (CremonaOggi)
I nati nelle Marche nel 2023, in tutto 8.797, sono appena il 40% di quanti ne vennero al mondo sessant'anni fa (22.081 nati nel 1964), nella fase più prolifica del baby boom nazionale. Non che la nostra regione sia tra le più gelide dell’inverno demografico attraversato dall’Italia, che lo scorso anno - come attesta il rapporto Istat su “Natalità e fecondità della popolazione 2023” - ha fatto segnare un record al ribasso per le nascite, scese a 379.890, con un calo del 3,4% sull’anno precedente. (corriereadriatico.it)
PALERMO – Le donne siciliane fanno meno figli e li fanno in una età sempre più avanzata. Nel 2023, secondo i dati forniti dall’Istat, il numero dei figli per donna in Sicilia si ferma a 1,3 contro l’1,5 del 1995. (Quotidiano di Sicilia)
Nel 2024, ha detto ieri l'Istat, potrebbe andare pure peggio: nei primi sette mesi le nascite sono scese ancora, di 4.600 unità. Nel 1964 i nuovi nati in Italia superarono quota 1 milione e 35mila. (il Giornale)