La nuova camorra e gli influencer dei clan. “Siamo i più forti del sud”

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Lotta alle mafie

Soldi, sangue e social. È la camorra della periferia nord di Napoli vent’anni dopo la faida di Scampia. Gli affari della droga venivano discussi su piattaforme ritenute sicure come “Matrix” e “Signal”. Ma poi c’era chi si comportava più da influencer che da boss, se è vero che agli atti delle indagini condotte dalla Dia e coordinate dal pm anticamorra Giuliano Caputo sull’attuale organigramma del… (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Una frase secca, pronunciata il 17 maggio 2023 dal pentito Salvatore Roselli detto “Frizione”, fa crollare il mito secondo cui il clan Amato-Pagano si occupa esclusivamente del traffico di sostanze stupefacenti a grandi livelli. (ROMA on line)

Blitz della Dia di Napoli contro il clan Amato-Pagano , cosca nata nel quartiere di Scampia del capoluogo campano e poi, dopo le tre faide con i suoi scissionisti, approdata a Melito e nelle zone circostanti, oltre ad aver mantenuto sacche di presenza tra Scampia e il limitrofo quartiere di Secondigliano . (Gazzetta del Sud)

Il clan degli Scissionisti di Secondigliano utilizzava anche i social per farsi pubblicità, mirando ai giovani: su Instagram e Tiktok le foto del lusso sfrenato, per strada i cortei con Ferrari e Lamborghini. (Fanpage.it)

La camorra è donna e viaggia sui social

Il clan Amato-Pagano imponeva le estorsioni ai commercianti tramite l'acquisto di gadget ai commercianti; in un dialogo intercettato, due indagati parlano del sistema per non pagare la tipografia che li realizzava. (Fanpage.it)

Ricchezza ostentata su Tik… A dirigere il clan c’erano le donne, ma le estorsioni erano veri e propri momenti di addestramento per i minori, aspiranti boss. (La Repubblica)

Al di là dell’aspetto più strettamente giudiziario, l’inchiesta condotta dalla Dia e coordinata dalla Dda di Napoli che ha portato al blitz contro il clan di camorra Amato-Pagano disvela il volto più pericoloso della nuova Gomorra, accusato di estorsione, detenzione di armi, riciclaggio, reimpiego dei proventi criminali e trasferimento fraudolento di valori, oltre ai reati connessi al narcotraffico, principale fonte di reddito del clan grazie agli agganci in Spagna e a Dubai. (il Giornale)