Esplosione a Ercolano, tre giovani vittime in una fabbrica abusiva
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Lunedì pomeriggio, un'esplosione devastante ha scosso un deposito di fuochi d'artificio illegali a Ercolano, comune in provincia di Napoli, causando la morte di tre giovani lavoratori. Le vittime, Sara e Aurora Esposito, gemelle di 26 anni, e Samuel Tafciu, diciottenne di origini albanesi, erano impiegati nella fabbrica per un misero compenso di 20 euro al giorno. Il proprietario dell'edificio, un uomo di 38 anni del posto, è stato denunciato per omicidio colposo plurimo aggravato, disastro colposo e detenzione illecita di materiale esplodente.
Le gemelle Esposito e Tafciu, al loro primo giorno di lavoro, sono stati travolti dalla deflagrazione mentre cercavano di guadagnare qualche soldo in un contesto di lavoro nero e precario. I corpi delle due sorelle sono stati ritrovati dilaniati dall'esplosione, mentre quello di Tafciu è stato rinvenuto a circa 30 metri dalla struttura. La tragedia ha suscitato un'ondata di dolore e rabbia tra i familiari delle vittime, che hanno espresso il loro strazio sui social media.
Anna Campagna, suocera di Samuel Tafciu, ha affidato a TikTok il suo grido di dolore, accusando chi ha permesso questa tragedia di aver ucciso due volte. Anche la madre delle gemelle ha manifestato la sua disperazione, chiedendo giustizia per le figlie. L'europarlamentare Ruotolo (Pd) ha commentato l'accaduto, sottolineando la necessità di investire sulla sicurezza per evitare altre "bare bianche".
L'esplosione ha riportato alla luce il problema delle fabbriche abusive di fuochi d'artificio, spesso gestite senza alcun rispetto delle norme di sicurezza, mettendo a rischio la vita di giovani lavoratori sfruttati e sottopagati.