Macron detta i tempi: primo ministro entro 48 ore
Quarantotto ore. Emmanuel Macron, maître des horloges , mastro orologiaio fin dai tempi della campagna elettorale del 2017, ha dato ieri i tempi per la nomina del nuovo primo ministro. Nel corso della riunione all’Eliseo tra i partiti che potrebbero garantire un sostegno repubblicano – una partecipazione diretta o un impegno a non votare la censure , la sfiducia – il presidente francese ha voluto scandire il ritmo di una discussione che avrebbe potuto richiedere tempi lunghissimi. (Il Sole 24 ORE)
Su altre fonti
Così il segretario del Partito socialista francese Olivier Faure, al termine del vertice di ieri all'Eliseo con il presidente Emmanuel Macron dopo la caduta del governo Barnier. Secondo quanto riporta Le Monde, Faure ha affermato che la sinistra ha proposto «uno scambio di buone pratiche: che il futuro governo rinunci all'articolo 49.3 (che consente di porre la fiducia su un provvedimento senza esaminare il testo in Parlamento) mentre i partiti si impegnerebbero a non presentare mozioni di sfiducia. (il Giornale)
PUBBLICITÀ Nonostante un passo avanti da parte del Partito socialista, che ha posto alcune condizioni, "allo stato attuale" in Francia non si è riusciti ad allargare il sostegno ad un nuovo governo. La nomina del nuovo primo ministro rischia di slittare? (Euronews Italiano)
Emmanuel Macron si dà al massimo fino a domani per dare alla Francia un nuovo primo ministro e un governo stabile, per non dover più sciogliere l’Assemblea nazionale fino al 2027, anno in cui i francesi torneranno alle urne per votare il nuovo presidente. (Il Fatto Quotidiano)
Bruxelles – Sono giorni di trattative frenetiche a Parigi, dove si cerca la quadra per dare alla Francia un nuovo governo dopo la caduta dell’esecutivo di Michel Barnier, il meno longevo della Quinta Repubblica. (EuNews)
Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la sua "volontà di non tornare a sciogliere l'Assemblea nazionale fino al 2027" parlando ai rappresentanti delle forze politiche... (Virgilio)
La grande ammucchiata, che lui chiama governo provvisorio (di salvezza nazionale) con tutti dentro – fuori le ali estreme la sinistra di Mélenchon e la destra di Marine Le Pen, non lo porterà lontano. Ma l’inquilino dell’Eliseo resta in un cul de sac. (Secolo d'Italia)