Pompei, una mostra racconta l’essere donna nella città sepolta dal Vesuvio
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Fino al 31 gennaio 2026 la Palestra grande degli scavi di Pompei accoglie la mostra “Essere donna nell’antica Pompei" in collaborazione con le università di Padova, Salerno e Verona. Il percorso affronta le condizioni di vita delle donne e bambine, dei numerosi aspetti della vita quotidiana e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana e nella città sepolta dalla lava del Vesuvio (la Repubblica)
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Che cosa significa “essere donna”? Un’affermazione di identità, ma anche un quesito che assume sfumature diverse a seconda del tempo e del contesto. Pompei non fa eccezione. Proprio alla condizione femminile nella città vesuviana è dedicata la mostra Essere donna nell’antica Pompei, allestita nella Palestra del Parco Archeologico di Pompei dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026, a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori in collaborazione con le Università di Padova, Salerno e Verona (Finestre sull'Arte)
«Questa mostra racconta qualcosa di noi, e rivela qualcosa del nostro presente e della nostra Europa nella quale siamo in grado di fare un racconto democratico e inclusivo sulle donne» ragiona Gabriel Zuchtriegel, il direttore generale del Parco archeologico di Pompei mentre inaugura la mostra “Essere donna nell’antica Pompei” nella Palestra degli Scavi che resterà aperta fino al 31 gennai… (la Repubblica)
La scoperta delle condizioni di vita delle donne e bambine, dei numerosi aspetti della vita quotidiana e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana e ancor più in una città campana quale Pompei, è il filo conduttore della nuova mostra “Essere donna nell’antica Pompei”, che si terrà dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 presso la Palestra grande degli scavi, a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori e in collaborazione con le Università di Padova, Salerno e Verona (Il Mattino)

Da qui l’iniziativa – nell’ambito dell’accordo di valorizzazione tra il Parco archeologico di Pompei e i comuni di Buccino, Lettere, Poggiomarino e Terzigno – che prevede di poter visitare con il biglietto di Pompei, gratuitamente e fino a 30 giorni dall’emissione, anche il Museo Archeologico Territoriale di Terzigno, che ospita reperti e affreschi dalle ville romane di Terzigno, il Museo Archeologico Nazionale di Volcei “Marcello Gigante” a Buccino (Salerno), che espone reperti dell’antica città romana di Buccino, il Castello di Lettere, una fortificazione medievale dove è possibile osservare l’allestimento delle sale nella ricostruzione storica del 1528, il Parco Archeologico Naturalistico di Longola, un villaggio fluviale di età protostorica, principale scoperta di epoca pre-romana avvenuta nella valle del Sarno, a una decina di chilometri da Pompei. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Nobili matrone, liberte, schiave, concubine, prostitute, operaie, sguattere, moglie, figlie, sorelle. C’è tutta la vita quotidiana delle donne documentata con affreschi, ritratti privati e funerari, oggetti di uso comune, iscrizioni che ci aiutano a ricostruire quale fosse la condizione delle donne nella società romana, quanto amassero imbellettarsi, avere cura del proprio corpo alle terme, ornarsi di gioielli, tingersi i capelli, e quanto aspirassero alla vita pubblica, che era loro perlopiù negata. (ELLE)
Essere donna nell’antica Pompei, Allestimento | Courtesy Parco Archeologico di Pompei (Arte.it)