Segre sul suo “Berlinguer”: «Era un film necessario»

Ha inaugurato la Festa del Cinema di Roma: “Berlinguer. La grande ambizione” porta il regista padovano Andrea Segre su un terreno per lui inedito, quello del film biografico dedicato a una figura enorme della storia politica italiana che pure, fino ad oggi, era stata “trascurata” dal cinema. Andrea Segre cosa l’ha convinta a lavorare a un film su Berlinguer? «È stato proprio questo vuoto uno dei motivi che mi hanno spinto a farlo. (Il Mattino di Padova)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Giuseppe Bertolucci lo aveva immaginato in maniera grottesca nel 1977, portando Roberto Benigni, nei panni di un venticinquenne del sottoproletariato toscano, a vederlo come mito assoluto in Berlinguer ti voglio bene. (Vogue Italia)

«Ho cominciato a pensare a questo film leggendo il libro di Piero Ruzzante sugli ultimi giorni di Berlinguer (Eppure il vento soffia ancora, Utet, 2020). (il manifesto)

In silenzio, con le lacrime agli occhi, oltre un milione e mezzo di persone – fu calcolato – erano presenti ai funerali di Enrico Berlinguer, quel 13 giugno 1984. Bertuccioli Un mare di bandiere rosse e di pugni alzati ondeggiavano sopra una folla sterminata che nemmeno una piazza come quella di San Giovanni era in grado di contenere. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Berlinguer ti vogliono bene. Un film come atto d'amore

Bologna arriva alla Festa del Cinema di Roma attraverso tante avventure cinematografiche. Si tratta dell’opera che ha dato il via alla kermesse ed è diretta da Andrea Segre, incentrata sulla vita del politico e leader del Pci Enrico Berlinguer, interpretato da Elio Germano in un arco di tempo che va dal 1973 al 1978. (il Resto del Carlino)

Elio Germano è il celebre leader del Partito Comunista Italiano nel film di apertura della 19° edizione della Festa del Cinema di Roma. (My Red Carpet)

Diciamo che il film di Andrea Segre, dal 31 ottobre nelle sale con Lucky Red, con Elio Germano (nella foto) che interpreta con la giusta distanza il segretario del più grande partito comunista occidentale, è costruito perfettamente per fare un santino (senza accezione negativa) di Enrico Berlinguer ritratto nei cinque anni - dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari e in Cile saliva al potere Pinochet, al marzo del 1978 con l'assassinio, da parte delle Brigate Rosse, del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro (un compassato Roberto Citran) - in cui ha lavorato al cosiddetto «compromesso storico» e in cui parla di uguaglianza e giustizia sociale girando l'Italia, incontrando tutti, sempre con la sigaretta in mano e con un conciliante retrosorriso. (il Giornale)