Israele intensifica gli attacchi in Libano, schierando 15mila soldati al confine

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

La tensione al confine tra Israele e Libano ha raggiunto livelli critici. Nelle ultime ore, l'esercito israeliano ha ampliato la sua operazione di terra in territorio libanese, denominata "Frecce del Nord", schierando una quarta divisione militare. Come riporta il Guardian, ciò porta il numero totale di truppe israeliane nella zona a circa 15mila unità. L'escalation arriva dopo un'altra notte di intensi bombardamenti aerei israeliani nel sud e nell'est del Libano. (WIRED Italia)

Ne parlano anche altre testate

«La situazione è sempre più grave in Libano: Israele bombarda ovunque e nessuno si sente più al sicuro». «Da mezzanotte fino all'alba i bombardamenti non permettono di prendere sonno», racconta a Tempi il vescovo alla guida della Chiesa patriarcale di Antiochia dei Siri, un piccolo gregge di 140 mila fedeli nel mondo e 16 mila in Libano. (Tempi.it)

Un navigato personaggio dai baffoni grigi con il simbolo della Maserati sulla poltrona dell'ufficio, che sottolinea: «Curiamo tutti, ma appena possibile chiediamo ai membri di Hezbollah di lasciare l'ospedale». (il Giornale)

Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)

La bandiera di Israele in un villaggio in Libano. Netanyahu: «Safieddine è morto». Ma l'esercito lo smentisce

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Libano, nuovo attacco israeliano. Allarme a Gaza: “Sgomberate ospedale” (TV2000)

"Appena un giorno dopo la strage del 7 ottobre, Hezbollah si è unita alla guerra contro Israele. Ha lanciato un attacco non provocato contro le nostre città e i nostri cittadini. Da allora hanno lanciato più 8000 missili contro Israele, uccidendo civili senza fare distinzioni: ebrei, musulmani, cristiani e drusi. (Il Sole 24 ORE)

I militari di leva e di carriera non bastavano per invadere il Sud del Libano. Diciotto anni dopo i soldati israeliani si ritrovano a combattere contro i paramilitari di Hezbollah tra le case di Maroun Al Ras. (Corriere della Sera)