Iran, studentessa arrestata: icona politica o persona con "fragilità mentali"?
La ragazza, che si è spogliata davanti a un'università di Teheran dopo essere stata fermata perché indossava l'hijab in modo scorretto, ha riacceso i riflettori sulla lotta del movimento "Donna, vita, libertà" nel Paese e all'estero. Per Teheran, dal canto suo, non si tratta di un'eroina politica al pari di Mahsa Jina Amini, ma di una persona che "soffre di fragilità psichica". Si tema la tortura. Ne abbiamo parlato con Sara (nome di fantasia) e Parisa Nazai, coinvolte nel movimento “Donna, vita, libertà” in Italia (Sky Tg24 )
Ne parlano anche altri media
Un nuovo murale è apparso a Milano, sul muro del consolato dell'Iran. L'opera è stata realizzata da aleXsandro Palombo, che con questo disegno chiede la liberazione della giovane studentessa. (MilanoToday.it)
L’artista aleXsandro Palombo chiede la libertà di Ahoo Daryaei, la studentessa universitaria iraniana arrestata dopo essersi spogliata in segno di protesta contro l’oppressione del regime islamico degli Ayatollah. (LAPRESSE)
I Comitati Pari Opportunità dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, rappresentati dal CPO Nazionale della categoria, esprimono la propria solidarietà nei confronti di Ahou Daryaei, la studentessa iraniana che lo scorso 3 novembre è stata arrestata a Teheran dopo essersi spogliata in seguito alle accuse di vestirsi in modo inappropriato, in particolare al modo in cui indossava il velo. (LA STAMPA Finanza)
Negli ultimi giorni ha iniziato a circolare la notizia di Ahou Daryaie, una giovane iraniana che si è tolta i vestiti restando in biancheria intima nel cortile della sua università in Iran. (Contropiano)
Questa potrebbe essere la 'punizione' alla quale sarebbe stata sottoposta la studentessa iraniana che si è spogliata nel campus dell'Islamic Azad... Torturata, in un ospedale psichiatrico. (Virgilio)
Sta facendo molto discutere, soprattutto in rete, ma non solo, l'immagine della studentessa iraniana che si spoglia e passeggia in intimo tra donne coperte integralmente, come è consuetudine presso il popolo iraniano. (Il Giornale d'Italia)