Stati Uniti. Le deportazioni: un lusso che nenache Trump si può concedere
REUTERS In campagna elettorale, Donald Trump ha promesso che le deportazioni di massa non porteranno che benefici. «Ci libereremo dai criminali – ha detto – e i salari dei cittadini statunitensi smetteranno di scendere». Gli esperti di immigrazione mettono in dubbio queste affermazioni, e sottolineano invece che l’operazione che il presidente in pectore ha delineato presenta ostacoli, costi ed effetti negativi enormi. (Avvenire)
La notizia riportata su altri media
L’idea è quella di emanare nel primo giorno di insediamento una dichiarazione di emergenza nazionale, in questo modo il tycoon avrebbe la libertà di usare i fondi del Pentagono, strutture militari per la detenzione e aerei militari per le espulsioni. (Il Fatto Quotidiano)
Ma forse è una cifra eccessiva. E molti osservatori politici sono convinti che il presidente eletto Donald Trump non riuscirà a deportarli tutti, sia per i costi che una simile operazione richiederebbe che per la necessità di una rete di collaborazione capillare anche in Stati democratici, dove gli immigrati sono ben integrati o tollerati. (ilmessaggero.it)
L’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti ha suscitato profonde inquietudini tra le comunità di immigrati presenti nel Paese, con timori che si estendono ben oltre le questioni politiche. (Ultima Voce)
La deportazione degli immigrati, annunciata in ognuno degli oltre 900 comizi della campagna, "non è questione di costi. Non lo è davvero, non abbiamo scelta. (Adnkronos)
È solo l’ini… (la Repubblica)
Mentre il mondo attende ancora la voce di Kamala Harris dopo la bruciante sconfitta elettorale alle elezioni americane, le voci dall’Italia si sentono eccome. Ne è un esempio l’associazione Don Bosco 2000 che, in una nota, esprime forte preoccupazione per la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti (Vita)