Trump vince, perde la stampa nostrana: mesi di previsioni sbagliate. Non c’è limite al ridicolo
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Di Savino Balzano Sia chiaro: noi non abbiamo motivo per esultare della vittoria di Donald Trump, se non ragionando per un attimo su ciò che abbiamo rischiato, ovvero la vittoria di Kamala Harris. Che poi sarebbe stata la vittoria di quelli che tengono i fili di quell’uomo che è l’ombra di se stesso, quell’uomo del quale ancora gli Stati Uniti sfruttano il corpo, le membra (perché di testa e mente non è rimasto nulla), l’attuale Presidente Joe Biden (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
Allora il quotidiano comunista, mandando la sera prima in stampa il giornale, si basò solo sui primi exit pool che davano il candidato democratico John Kerry in vantaggio sul repubblicano George W. Il Manifesto azzardò titolo e foto di apertura del quotidiano che ritraeva un Kerry trionfante con il titolo “Good morning America”. (Tempi.it)
Così, anche nolenti, siamo costretti a leggere da chi non lo sa, quale sia il motivo per cui Trump ha vinto e quelli per cui Kamala ha perso. E poi sentire che la vice - Biden non è stata in grado di intercettare il blablablà grido di dolore dell’America profonda blablablà, mentre Trump aveva capito blablablà che l’aumento del prezzo delle uova è il motivo che ha scatenato la rabbia della classe media e che blablablà la colpa è dell’inflazione e che blablablà gli islamici e la questione palestinese. (Il Centro)
Donald Trump stravince il duello con Kamala Harris e diventa il 47° presidente degli Stati Uniti. Il commento del direttore Carlo Alberto Tregua. (Quotidiano di Sicilia)
I risultati netti ed impietosi consegnano al Trumpismo un potere completo e pervasivo, Presidenza, Senato, Congresso, Corte suprema, Sistema Militare Industriale, mai prima verificatosi; così al contrario c’è un PD USA ai minimi termini, umiliato e soprattutto scompaginato in idee e prospettive politiche. (OnTuscia.it)
Le elezioni americane sono un fenomeno troppo importante perché ci si possa permettere di non coprirle. (Italia Oggi)
Se mai possibile, il Ma il premio Oscar lo vince Gianni Riotta in cui definisce J.D. (Secolo d'Italia)