Saydnaya, il «mattatoio umano» di Assad ora diventato simbolo della liberazione. «Corsa contro il tempo, in 100mila intrappolati sotto terra»
Nel 2017 Amnesty International l'ha definito un «mattatoio di esseri umani». Nel 2022, l'ADMSP, l'associazione dei detenuti e delle vittime della prigione, ha detto che «è diventata di fatto un campo di sterminio». Non è un caso quindi che Saydnaya sia stata una delle prigioni ad essere liberata quando i ribelli hanno preso il controllo della Siria. Le squadre di protezione civile siriana stanno indagando sulle «celle sotterranee nascoste» nella famigerata prigione Sednaya, vicino Damasco, dopo che con la caduta del regime il carcere è stato aperto e i detenuti rilasciati. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre testate
Le immagini mostrano la liberazione delle detenute della prigione di Sednaya, in Siria, ad opera dei ribelli jihadisti di Hayat Taìharir al Sham. Il carcere era noto per le torture che i suoi secondini infliggevano ai prigionieri. (Corriere TV)
Dopo la fuga del dittatore Assad, si sono aperte le porte del 'mattatoio' e delle altre carceri in Siria, dove erano rinchiusi detenuti: tra loro c'è chi è finito in cella per essersi rifiutato di sparare sui civili o per critiche al regime Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)
Per giudicare i passati crimini del regime di Assad e dei suoi funzionari, deve entrare in scena la giustizia internazionale: questo l'auspicio di Amnesty International dopo la presa di Damasco da parte dei ribelli Siria ‘liberata’, Noury (Amnesty international): “Paese devastato da torture e guerra, ora entri in scena la giustizia internazionale” (Dire)
Abdurrahman Mustafa, sottolineando che il popolo siriano non si è arreso e non ha perso la sua determinazione, neanche nei campi e nell'esilio, ha affermato che il popolo non ha mai perso la sua fede contro il regime di Assad sostenuto da Iran, Hezbollah e Russia. (TRT)
L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr) ha stimato a gennaio 2021 che 30.000 detenuti sono morti a Sednaya a causa di torture, maltrattamenti ed esecuzioni di massa dallo scoppio della guerra civile siriana. (la Repubblica)
Amnesty International ha chiesto che i responsabili delle violazioni dei diritti in Siria affrontino la giustizia dopo la caduta di Bashar al-Assad, definendola una "opportunità storica" per porre fine a decenni di abusi. (Il Dubbio)