E' morto il pittore Achille Perilli, maestro dell'astrattismo del 900
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Nel 1947 aveva partecipato alla redazione del manifesto Forma 1 per la difesa dell'arte astratta. Condividi. E' morto a Orvieto, a 94 anni all'ospedale Santa Maria della Stella, il pittore Achille Perilli, considerato tra i maestri dell'astrattismo italiano del Novecento.
Così il ministro della cultura, Dario Franceschini che si stringe ai familiari e agli amici in questo giorno di lutto
Con Piero Dorazio, Giovanni Guerrini, Renzo Vespignani e altri era stato tra i fondatori de Gruppo Arte Sociale (Gas). (Rai News)
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VITA E ARTE DI ACHILLE PERILLI. Nato a Roma nel 1927, Perilli dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere, dove è allievo di Lionello Venturi. IL RICORDO DI DARIO FRANCESCHINI. (Artribune)
«Con la scomparsa di Achille Perilli il mondo dell’arte perde un illustre esponente: un grande maestro dell’astrattismo italiano, il pittore delle geometrie impossibili e irrazionali», dice il ministro della Cultura, Dario Franceschini che si stringe ai familiari e agli amici in questo giorno di lutto Dagli anni Settanta Perilli si è dedicato alle «machinerie», strutture mutanti, determinate da una metodologia irrazionale. (Giornale di Sicilia)
Perilli ha realizzato le sue opere attraverso un utilizzo forte del colore - gradevole e rigoroso insieme - supportando il proprio lavoro con una voluta "imprecisione" a vantaggio dell'espressività. Chi era Achille Perilli (Sky Tg24 )
In questa coincidenza, mista di dolore e onore, c'è il mistero della vita e della morte, che soltanto l'arte risolve. È morto a Orvieto il pittore Achille Perilli, maestro dell'astrattismo italiano. (ilGiornale.it)
La scuola realista fu imposta dal Partito Comunista e quindi, in un certo senso, Guttuso divenne un nostro nemico Forma 1 è stato il primo gruppo astratto in Italia, e in Europa, nel dopoguerra. (AGI - Agenzia Italia)
Con Piero Dorazio, Giovanni Guerrini, Renzo Vespignani e altri era stato tra i fondatori de Gruppo Arte Sociale (Gas). La Biennale di Venezia nel '69 riservò alle sue opere, caratterizzate da un cromatismo vivace e brillante una sala. (Gazzetta di Parma)