Bologna-Milan, il rinvio che fa discutere

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SPORT

Il rinvio della partita Bologna-Milan, deciso dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, ha scatenato un'ondata di polemiche tra tifosi e addetti ai lavori. La decisione, motivata dalla necessità di concentrare tutte le risorse della città per affrontare le conseguenze dell'alluvione, ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, il sindaco ha sottolineato l'importanza di dedicare tutte le energie disponibili alle operazioni di soccorso e ripristino, coinvolgendo forze dell'ordine, vigili del fuoco, protezione civile e volontari. Dall'altro, la conferma del Salone dell'Auto-Moto alla Fiera di Bologna, con decine di migliaia di visitatori attesi, ha sollevato dubbi sulla coerenza della decisione.

Il Milan, che avrebbe voluto giocare la partita, si trova ora a dover affrontare ulteriori complicazioni. La squadra rossonera, infatti, dovrà scontare le squalifiche di Theo Hernandez e Reijnders nella prossima partita contro il Napoli capolista, una situazione che potrebbe influire negativamente sulle loro prestazioni. La Lega Serie A, dal canto suo, ha minacciato di far giocare la partita a porte chiuse o in campo neutro, paventando anche la possibilità di assegnare uno 0-3 a tavolino in caso di mancato recupero.

Il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, ha criticato duramente la gestione della vicenda, accusando la Lega di superficialità e mancanza di rispetto. Secondo Zazzaroni, la Lega avrebbe tentato in tutti i modi di trovare una soluzione, senza però riuscire a conciliare le esigenze delle squadre coinvolte con quelle della città di Bologna.

In questo contesto, la decisione del sindaco Lepore appare come un atto di responsabilità, volto a garantire la sicurezza e il benessere della popolazione colpita dall'alluvione. Tuttavia, le polemiche sollevate dalla scelta di rinviare la partita evidenziano le difficoltà nel bilanciare le esigenze sportive con quelle della comunità locale.