Scioperi di avvertimento del sindacato contro Volkswagen: cosa sono

Il sindacato conferma quanti minacciato alla dirigenza VW: “Da dicembre scioperi di avvertimento”. Lunedì 2 dicembre 2024, il sindacato dei metalmeccanici metterà in pratica le minacce paventate nelle settimane scorse: “Da dicembre scioperi di avvertimento”. Contro i licenziamenti di massa (30 mila persone?) e la chiusura degli stabilimenti (almeno tre?). Parliamo della vertenza in corso con il colosso tedesco sul rinnovo del contratto di lavoro. (Motorisumotori.it)

Ne parlano anche altre fonti

Con un nuovo ciclo di negoziati in arrivo da domani, l’azienda è chiamata a confrontarsi con costi del lavoro nettamente più elevati rispetto ai principali concorrenti europei, una condizione che mette sotto pressione la sostenibilità delle attività in Germania. (Il Sole 24 ORE)

«Nell’industria automobilistica dilaga la paura: sono in gioco i posti di lavoro e con essi il futuro di intere regioni». Così Pro, una delle più diffuse riviste evangeliche tedesche, sintetizza con asciuttezza lo stato d’animo che non riguarda più solo un marchio e tantomeno un settore. (Avvenire)

Adesso la mossa di Volkswagen che prevede la chiusura di tre stabilimenti in Germania è più chiara. La percentuale dei ricavi spesi per la manodopera in Volkswagen a livello globale è scesa dal 18,2% nel 2020 al 15,4% nel 2023 tuttavia resta superiore a Bmw Mercedes e addirittura Stellantis, che hanno speso per il costo del personale tra il 9,5% e l’11% l’anno scorso, secondo la nota del consiglio di fabbrica trovata da Reuters. (Corriere della Sera)

Crisi Volkswagen, i sindacati pronti alla battaglia. E Mercedes taglia i costi

I dipendenti che sono parte riguardanti i colloqui sono 120mila sui 300mila assunti nel Paese, impiegati in sei stabilimenti regolati da un contratto salariale collettivo separato per il resto della forza lavoro. (La Gazzetta dello Sport)

I lavoratori del gruppo Volkswagen in tutta la Germania hanno in programma di organizzare scioperi di massa a partire dall’inizio del mese prossimo. I leader sindacali non sono riusciti a raggiungere un accordo con l’azienda sul piano di riduzione dei costi che, al momento, si incentrerebbe su un taglio degli stipendi del 10%, riduzioni del personale e la chiusura di tre fabbriche. (Milano Finanza)

BERLINO — Sono arrivati in massa, in seimila secondo IgMetall, e da tutti gli stabilimenti tedeschi, per difendere le loro fabbriche e i loro posti di lavoro. Alla vigilia della marato… (la Repubblica)