Nathalie Moellhausen, la spadista "guerreira" che ha commosso il mondo salendo in pedana nonostante il tumore

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Ha deciso di salire in pedana sfidando il dolore per un tumore che nelle ultime settimane l'aveva costretta a vari ricoveri in ospedale e a dosi massicce di morfina. Così, la spadista italo-brasiliana Nathalie Moellhausen ha commosso il mondo dando prova, secondo molti, del vero spirito olimpico. La 38enne è uscita appena 5 giorni fa dall'ospedale per prendere parte ai Giochi di Parigi ed è salita in pedana contro la canadese Ruien Xiao. (Today.it)

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Nonostante il dolore per un tumore benigno al coccige che nelle ultime settimane l'aveva costretta a ricoveri in ospedale e dosi massicce di morfina. Nei giorni scorsi, durante la sfida con la canadese Ruien Xiao, si è accasciata in pedana nel corso dell’assalto ed è stata immediatamente soccorsa dallo staff medico. (Luce)

Non è sulle pedane, in quella spada che prima con l’Italia (solo ai Mondiali un oro e un bronzo a squadre e un bronzo individuale) e poi con il Brasile dal 2013 (campionessa del mondo 2019) le ha dato delle gioie, ma in un ospedale. (Corriere della Sera)

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. (DiLei)

La 38enne nata a Milano da padre italo-tedesco, ha scoperto di avere un tumore, di natura benigna, al coccige. Si tratta di una forma di neoplasia che le causa dolore intenso, e anche sulla pedana olimpica, la campionessa si è sentita male, è stata subito curata dallo staff medico ma ha voluto riprendere la gara. (CalcioWeb)

Competere con i dolori provocati da un tumore perché alle Olimpiadi non si può rinunciare. La storia di Nathalie Moellhausen ha già conquistato Parigi e poco importa se l'avventura olimpica dell'atleta italo-brasiliana si sia conclusa con la sconfitta per mano della sedicenne canadese Ruien Xiao (15-11) e la conseguente eliminazione. (Tiscali)

E questa Olimpiade parigina ci ha regalato l'ultima favola che si spera vada a buon fine. Sarà pur vero, ma talvolta droga la testa: ed è peggio. (il Giornale)