L'amore per la natura, lo sci di fondo e la bicicletta: chi era Muriel Furrer
Nella comunicazione ufficiale c’è scritto che "con la morte di Muriel Furrer, la comunità ciclistica internazionale ha perso una atleta che aveva davanti un avvenire radioso". Anche in chi non l’aveva conosciuta, la diciottenne elvetica ha lasciato l’impressione di essere perdutamente innamorata della vita e della bicicletta. Lo conferma un video che è circolato parecchio ieri, preso dai suoi social: Muriel pedala sullo Stelvio, una delle salite più famose al mondo, e dice: "Questa vita, su questa Terra, proprio qui. (La Gazzetta dello Sport)
Su altri giornali
1 minuto Furrer aveva solo 18 anni. “È con grande tristezza che l’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) e il Comitato Organizzatore dei Campionati del mondo di ciclismo su strada e paraciclismo su strada Uci 2024 a Zurigo hanno appreso oggi la tragica notizia della scomparsa della giovane ciclista svizzera Muriel Furrer”. (tvsvizzera.it )
Sollevare polemiche non riporterà indietro Muriel Furrer, morta tragicamente dopo un incidente in bicicletta e ore di lotta in ospedale. Farlo, però, potrebbe aiutare a evitare che casi simili si ripetano. (Eurosport IT)
«Innanzitutto, le gare si svolgeranno come previsto, secondo la volontà della famiglia di Muriel. In secondo luogo, in questa situazione bisogna prendersi cura di tutta la squadra, soprattutto dei giovani che si trovano ad affrontare una cosa del genere per la prima volta. (Corriere del Ticino)
Tuttavia, molte domande rimangono senza risposta. (blue News | Svizzera italiana)
E in questo gioco terribile con il destino, il movimento delle due ruote piange ancora una volta un ciclista svizzero, in questo caso una ciclista. Ancora una stella che si spegne e va a rendere sempre più tetra l'ennesima notte che è costretto a vivere il ciclismo che non la finisce di piangere i suoi ragazzi e le sue ragazze. (il Giornale)
Qualche altra atleta ha visto "in diretta" la caduta di Muriel Furrer? Sembra di no, sembra che l’elvetica fosse staccata e stesse pedalando da sola. Il giorno dopo fa ancora più male, perché si schiudono scenari inquietanti sui soccorsi. (La Gazzetta dello Sport)