Nainggolan in libertà vigilata, "Nel mirino i soldi ai trafficanti"

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Radja Nainggolan, ex centrocampista di Roma, Inter e Cagliari, è stato recentemente indagato dalla procura di Bruxelles per il sospetto di aver partecipato a un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti. L'inchiesta, che ha portato all'arresto di 16 persone, ha svelato una rete ben organizzata per l'importazione di cocaina dall'America Latina all'Europa. Dopo l'arresto e una notte in cella, Nainggolan è stato rilasciato su cauzione, ma rimane sotto stretta sorveglianza.

Secondo la ricostruzione della procura, i membri dell'organizzazione avrebbero utilizzato vari stratagemmi per eludere i controlli doganali e garantire il successo delle operazioni di contrabbando. Tra questi, l'uso di container modificati e la complicità di funzionari corrotti. Nainggolan, noto per il suo carattere combattivo e la sua carriera calcistica di alto livello, si trova ora al centro di un'indagine che potrebbe avere ripercussioni significative sulla sua vita personale e professionale.

Massimo Cellino, attuale proprietario del Brescia e ex presidente del Cagliari, ha espresso incredulità e sostegno nei confronti di Nainggolan, dichiarando di essere convinto della sua innocenza. Cellino ha paragonato la situazione a quella di un altro ex giocatore, Sandro Tonali, coinvolto in uno scandalo di scommesse. Anche Walter Sabatini, ex direttore sportivo di Roma e Inter, ha difeso Nainggolan, criticando l'accanimento mediatico nei suoi confronti.

Il presidente del Lokeren, club belga in cui Nainggolan milita attualmente, ha dichiarato che la situazione sarà valutata attentamente per decidere se il giocatore potrà continuare a far parte della squadra.