Attacco alle basi Onu in Libano, il portavoce Unifil: «Quello di Israele è un atto deliberato». Tajani: «Vogliamo le scuse del governo Netanyahu»

L'allarme di Tenenti: «Questo conflitto non è fra due Paesi, ma sta diventando un conflitto regionale. È importante che ci sia una consapevolezza della pericolosità di quanto sta accadendo» Dagli Stati Uniti, la Casa Bianca ha espresso forti preoccupazioni per le iniziative militari israeliane, in Libano, ai danni delle basi Onu. In un clima sempre più teso e che vede Benjamin Netanyahu isolato dalla comunità internazionale, anche il governo Meloni ha condannato pubblicamente le azioni di Tel Aviv, che hanno messo a repentaglio la sicurezza dei militari italiani arruolati nella missione Unifil (Open)

Su altre fonti

La missione Unifil, come si ricorda sul sito web della Difesa, è nata con la risoluzione 425 adottata il 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in seguito all'invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). (Adnkronos)

Il Governo italiano -riferisce una nota di Palazzo Chigi- ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente Unifil non è ammissibile. (OglioPoNews)

Articolo in aggiornamento (il Giornale)

Israele, fonti della sicurezza: “Attacco alla missione Unifil per non avere testimoni scomodi”

«Intollerabile». È senz’appello il giudizio del governo italiano sull’attacco condotto stamattina dall’esercito israeliano contro il quartier generale di Naqoura dell’Unifil, le forze di interposizione Onu in Libano, e su altre due basi sulla linea di confine con Israele. (Open)

Occhi puntati su quel pas… L’Italia è un pilastro della missione Unifil. (La Stampa)

Libano, truppe israeliane sparano contro il quartier generale Unifil: due feriti. – L'attacco di Israele alla missione Unifil avrebbe l'obiettivo di “costringerla a ritirarsi” per non avere “testimoni scomodi” in vista di “pianificazioni future” dell'esercito di Tel Aviv in Libano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)