Otto e mezzo, Caracciolo: "Militari Unifil come birilli da togliere di mezzo"

"Altro che spiegazioni": così Lucio Caracciolo, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha commentato il comunicato dell'Ambasciata israeliana in Italia, che ha giustificato gli attacchi contro basi italiane Unifil nel sud del Libano dicendo che ai militari era stato ordinato di ritirarsi. E che loro avevano rifiutato. "Tra l'altro - ha continuato il direttore della rivista Limes, riferendosi ai raid contro le basi - non si è trattato nemmeno di un atto, ma di una serie di atti. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altre testate

ANSA (Avvenire)

E' di 1.256 militari italiani la consistenza massima annuale autorizzata dall'Italia per il contingente nazionale impiegato in Unifil, 374 mezzi terrestri e sei mezzi aerei. Sono i numeri della missione dell'Onu in Libano finita sotto i colpi dei soldati israeliani che hanno colpito il quartier generale e due basi a comando italiano. (Adnkronos)

"Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane" contro la base Unifil 1-31 in Libano "potrebbero costituire crimini di guerra e sicuramente rappresentano delle gravissime violazioni alle norme del diritto internazionale umanitario". (Tiscali Notizie)

Israele colpisce tre basi Unifil, Crosetto a Gallant “Inaccettabile”

Inoltre, ha fornito alcuni aggiornamenti sullo stato di salute dei soldati italiani. Chiamato a esprimersi su quanto accaduto presso le basi Unifil della missione Onu nel sud del Libano, il Ministro ha parlato di un evento “inaccettabile”. (Virgilio Notizie)

Non è stato un errore. Non è stato un incidente né una fatalità. L’attacco attuato da Israele alle postazioni della missione Unifil, la forza di peacekeeping svolta sotto mandato Onu e che vede protagoniste Italia e Francia, è stato un atto voluto e deliberato, che ha provocato il ferimento di due soldati indonesiani. (Avvenire)

Le loro condizioni non sono gravi, riferiscono fonti mediche locali. La torre è stata centrata e i due militari Onu sono precipitati a terra. (SardiniaPost)