Da Biden a Orbán, le reazioni dei leader al mandato di arresto per Netanyahu e Gallant

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Di Euronews Il presidente Usa definisce "scandalosa" la decisione, mentre Orbán sfida la Corte penale internazionale invitando il premier israeliano in Ungheria. Per Crosetto "decisione sbagliata, ma la rispetteremo" PUBBLICITÀ Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito "scandalosa" la decisione della Corte penale internazionale (Cpi) di emettere mandati di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. (Euronews Italiano)

Su altri media

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri”, dice il vicepremier a margine dell’assemblea Anci. (Il Fatto Quotidiano)

PUBBLICITÀ L'intervista di Euronews alla vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová dopo che Viktor Orbán ha annunciato che inviterà Benjamin Netanyahu nonostante il mandato di arresto della Corte penale internazionale (Euronews Italiano)

Con l’aplomb del cronista, racconta la realtà così come la vede. «Dal mio punto di vista, Netanyahu dovrebbe essere in prigione da tempo, ma per le sue accuse di corruzione. (La Stampa)

Orban invita Netanyahu in Ungheria. Salvini: "Anche in Italia sarebbe benvenuto"

No, tutti i 124 Stati membri della Cpi hanno l'obbligo legale di arrestare ed estradare chi è colpito dal mandato di arresto. Si tratta di una misura solo “simbolica”? (Avvenire)

Ora che la Corte penale internazionale ha emanato un mandato d'arresto per Benjamin Netanyahu, tra gli altri, i Paesi che aderiscono alla Cpi dovranno decidere come muoversi. L'esperta di diritto internazionale Micaela Frulli ha spiegato a Fanpage. (Fanpage.it)

Viktor Orban ha invitato Benjamin Netanyahu per una visita di Stato in Ungheria, per protestare contro il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale. "Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione" che in Ungheria "non avrà alcun effetto", ha dichiarato il premier magiaro in un'intervista alla radio di Stato. (EuropaToday)