Libano, civili terrorizzati e sfollati più volte. Ma c’è anche chi sceglie di rimanere

Per saperne di più:
Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Hassan torna tutti gli anni a trovare i genitori, ormai 85enni. È il presidente della sezione italiana dell’Unione libanese culturale mondiale (WLCU), un’associazione internazionale che unisce i libanesi della diaspora. Quando Babliyeh è stata colpita, insieme agli altri fratelli ha deciso di portar via gli anziani genitori e un cognato. È riuscito a raggiungere la loro casa, tra le raffiche dei bombardamenti. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

Il fumo si leva ancora dalle macerie degli edifici distrutti dagli attacchi israeliani nei sobborghi di Beirut. Hezbollah ha dichiarato che il suo leader, Hassan Nasrallah, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano che ha colpito il quartier generale del gruppo. (LAPRESSE)

di Stefano Orsi Alla fine gli assassini di Telaviv sono riusciti ad uccidere un leader libanese importante come Sayyed Nasrallah. (IlSudest)

Ma un passaggio storico che mette il Libano e il Medio Oriente di fronte a un bivio. Immediatamente, il canale al-Manar vicino al Partito di Dio inizia a trasmettere preghiere e sospende le dirette dai sobborghi sud di Beirut colpiti dalle bombe israeliane mentre piange un’annunciatrice dando la notizia. (Corriere della Sera)

L’implacabile caccia ai capi e l’anima perduta d’Israele

Hassan Nasrallah, il nemico numero uno dello Stato ebraico da decenni, è morto. Dopo una nottata di incertezza, seguita al bombardamento di venerdì a Beirut del suo quartier generale sotto al rione Dahya, la conferma delle forze armate israeliane è giunta ieri mattina e in pochi minuti è volata di bocca in bocca fra i bagnanti nelle spiagge e fra gli avventori nei caffè. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Reuters (Avvenire)

Dopo Nasrallah, dopo lo sceicco Yassin, dopo capi sottocapi vicecapi, responsabili dei missili, delle squadre d’assalto, delle autobombe, dopo gli ingegneri del terrore e gli artigiani delle tecnofilie jihadiste, dopo i numeri due tre quattro delle gerarchie terroriste e i loro eredi potenziali, i parenti i cugini le famiglie, i vicini di casa ignari della colpa della prossimità te… (La Stampa)