Colpo di Stato in Myanmar, ecco perché i militari hanno arrestato Aung San Suu Kyi
Aung San Suu Kyi aveva cercato di farlo capire al mondo.
Due anni dopo i militari del tempo sciolsero le Ccamere appena riunite, arrestarono Suu Kyi e gli altri leader, uccisero molti dissidenti e ne torturarono a migliaia, costringendone all’esilio altrettanti.
Gli interessi dei militari vennero salvaguardati dal patto di alleanza accettato in gran parte già nel 2012 dalla Lega di Suu Kyi, giustificandolo come atto di “riconciliazione nazionale”. (La Repubblica)
La notizia riportata su altri giornali
E l’incontro, il mese scorso, tra il massimo diplomatico cinese, Wang Yi, e il generale golpista Min Aung Hlaing, potrebbe essere stato il punto cardine nel determinare il colpo di Stato. A quel lunghissimo confine nordorientale che separa l’ex Birmania da un vicino molto potente e molto ingombrante: la Cina. (L'HuffPost)
Dopo una parentesi democratica il Paese sembra terminata con gli arresti del presidente U Win Myint, della consigliera di Stato, Aung San Suu Kyi e di decine di deputati della NLD. Una giornata storica, che avrebbe dovuto formalizzare i risultati delle elezioni dello scorso 8 novembre, quando la NLD di Aung San Suu Kyi aveva ottenuto l’83 per cento dei seggi disponibili. (Sputnik Italia)
Gli Stati Uniti abolirono le sanzioni contro la Birmania nel decennio scorso sulla base dei progressi verso la democrazia; siamo pronti a rivedere quella decisione». Ma la campagna occidentale sui diritti dei Rohingya potrebbe essere stata fatale: nell’indebolire la premier democratica privandola di appoggi concreti, e nello spingere nuovamente i militari verso la Cina (La Repubblica)
Vogliamo Aung San Suu Kyi di nuovo libera, sperando che abbia imparato la lezione Il popolo di Aung San Suu Kyi chiamato ad opporsi. (L'HuffPost)
Cosa faranno i militari di nuovo al potere in Myanmar, e come regoleranno i loro rapporti con la signora Aung San Suu Kyi, l’ex icona dei diritti umani, premio Nobel 1991, che governa il paese dal 2010, protagonista della politica birmana da più di un trentennio? (L'AntiDiplomatico)
Si parlò di "primavera birmana", culminata nel trionfo elettorale di Ang San Suu Kyi nel 2015, con lei a capo del governo e scene di giubilo davanti a "mamma Suu" che coronava il sogno di un popolo. Sembrava il suo destino: figlia dell'eroe dell'indipendenza Aung San, assassinato quando lei aveva solo due anni, Aung San Suu Kyi era il volto perfetto per liberare la Birmania da un regime che la soffocava da un quarto di secolo. (Ticinonline)